caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

WE LIVE IN TIME - TUTTO IL TEMPO CHE ABBIAMO regia di John Crowley

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
stratoZ     5 / 10  12/03/2025 12:18:22 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Sinceramente, non mi ha fatto impazzire, è uno stile molto lontano dai miei gusti, soprattutto la prima parte con tutta la sua verbosità e la retorica che si porta, è interessante il concept di montaggio, quello di sviluppare tre linee temporali diverse, ovvero quella in cui i due si conoscono, col personaggio di Garfield appena uscito da un matrimonio fallito che viene investito da questa affascinante donna in procinto di aprire il suo ristorante gourmet, la seconda riguardante la nascita della figlia dopo anni di peripezie in cui a seguito di un tumore alle ovaie la gravidanza sembrava impossibile, che poi sarebbe la parte più tenera e positiva del film, e la terza linea, quella del riacutizzarsi del tumore dopo tempo, con le dovute conseguenze emotive e psicologiche su entrambi i personaggi e anche sulla figlia, con le tre linee che arriveranno a toccarsi facendo avere allo spettatore una facile visione dell'insieme.

Di per sé è il racconto di un breve tratto di vita, fatto di alti e bassi, delusioni e soddisfazioni, sogni e consapevolezza di una fine che sta per arrivare, il problema di fondo è lo stile, troppo carico, pieno di monologhi che a lungo andare risultano didascalici, ho perso il conto delle volte in cui Garfield si ferma, la musica drammatica si alza e poi inizia qualche monologo su quanto la ama, su quanto vuole passare tempo con lei, su quanto vuole una figlia e tutte queste belle cose, scatenando una melensità da diabete, eccedendo e rimarcando fin troppo quello che già le immagini avevano ampiamente chiarito, in questo ci si mettono pure i confronti tra i due, con al centro le grandi tematiche della vita, un po' condensate, da quello riguardante le decisioni sulle cure, sulla sofferenza causata dalla terapia, alla realizzazione del sogno di lei di partecipare a questa importante competizione di cucina europea.

Fotografia calda, tutto sommato gradevole e adeguata al tipo di narrazione e discrete prove attoriali, salvano in parte il film, ma ha ben pochi guizzi registici, specialmente alla luce di tematiche sulla carte così coinvolgenti e dure, un po' troppo vicino al polpettone per i miei gusti.