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PARASITE (2019) regia di Joon-Ho Bong

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stratoZ     8 / 10  18/03/2025 12:35:00 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Gran film di Bong Joon-Ho, "Parasite" è una splendida commistione di generi tra il dramma sociale, la commedia nera e il thriller, con qualche punta di grottesco qua e là, parlando in maniera postmoderna ed estremamente fresca della lotta di classe, la dicotomia principale del film è proprio quella del povero contro il ricco, ma è una tematica che viene scandagliata bene e approfondita, al punto da proporre lo schema del povero che si scontra con altri poveri per il bene del ricco, con una trama semplice e scorrevole il film narra del progressivo insediamento di questa famiglia povera, che vive in un piccolo e sporco seminterrato, nella casa di questa ricca famiglia, per primo si insedia il figlio che piano piano convince i due ricchi, dipinti come parecchio ingenui e creduloni, ad assumere il resto della famiglia - a loro insaputa, nel senso che non li rendono consapevoli della parentela - inizialmente creando un bisogno dal nulla - l'assunzione della sorella - poi progressivamente eliminando le altre figure che lavorano per la famiglia come l'autista, sostituito dal padre, e la governante, sostituita dalla madre, con metodi infimi e poco corretti, all'insaputa dei malcapitati, da qui l'umile famiglia trova la sua stabilità, insidiatosi come appunto un parassita nella casa di questi ricchi, tuttavia le cose presto prenderanno una piega ben più grottesca, con un colpo di scena degno di nota, ovvero quello che il marito della vecchia governante vive ancora nel bunker sotterraneo della casa all'insaputa di tutti, dopo averci vissuto per quattro anni, non vedendo mai la luce del sole e facendosi portare saltuariamente il cibo dalla moglie in servizio, da questo e dall'imprevisto dato dalla famiglia che torna in anticipo dal campeggio vi saranno una serie di conseguenze catastrofiche.

L'autore è abilissimo nel gestire una narrazione dinamica ed efficace, colma di dialoghi acuti e con una messa in scena di assoluto valore, regalando anche svariate sequenze straordinarie, mi viene in mente la grande colluttazione tra le due famiglie dopo che i nuovi insediati erano stati messi sotto ricatto dalla vecchia governante per il video che stava per mandare alla proprietaria, tutto in slow motion con la canzone di Gianni Morandi, che trasmette tutto il carisma ironico e sopra le righe dell'opera, oppure la scena in cui i due proprietari si appisolano sul divano col figlio in tenda in giardino e i membri della famiglia che non sarebbero dovuti essere lì strisciano per non farsi scoprire - altro riferimento ai parassiti? Maybe - in cui si scatena una fortissima tensione di matrice hitchcockiana con la grossa paura di essere scoperti e il bambino che li sveglia per un motivo futile, fino ad arrivare ovviamente alla sequenza della feste del giorno dopo, emblematica nel suo irrompere in un contesto idilliaco e curato come quello di questa festicciola da ricchi ben organizzata, col marito della vecchia governante sporco di sangue ad accoltellare gente in giro per il giardino, risvegliando il trauma del bambino che lo aveva visto fugacemente in passato e lo aveva scambiato per un fantasma.

Parasite ne ha per tutti, dai ricchi con la loro presunta superiorità e puzza sotto il naso, che si lamentano degli odori di scantinato e sono attaccati alle loro suppellettili, ma mostrati in realtà meno ******* e più ingenui, ai poveri e la loro voglia di rivalsa sociale, che minati dalla disperazione studiano il modo più rapido per ottenere una ricchezza facile, il finale chiude un cerchio e sembra procedere in loop verso una realtà difficilmente controvertibile.

Gran bel filmone.