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KANSAS CITY regia di Robert Altman

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stratoZ     6½ / 10  19/03/2025 13:09:34 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Discreto film di Altman, ambientato nella sua città d'origine negli anni della grande depressione americana, è una sorta di commistione tra il thriller con vaghe sfumature noir e il gangster movie, dedicandosi come al solito ad un'accurata descrizione del contesto, il regista mostra in particolare due linee di narrazione che viaggiano parallele, quella del rapimento della moglie di Henry Stilton influente politico del posto, riguardante Blondie, giovane donna che vuole a tutti i costi liberare il marito Johnny dal rapimento di Seldom, e quella riguardante le vicissitudini dei locali rappresentati, con la tipica atmosfera anni trenta dell'america del proibizionismo, tra localini con interni in legno, dall'aspetto fumoso, e un sacco di musica jazz che diventa uno dei fattori dominanti della pellicola, anzi, funziona bene a livello semantico, quest'alternanza dei musicisti che pensano soltanto a suonare, esprimersi, duettare, valorizzare la loro arte, sembra porli in una dimensione totalmente diversa da quella degli altri personaggi impegnati con i loschi affari a combinare imbrogli ed essere estremamente preoccupati, trasmettendo un mood diametralmente opposto anche stando a distanza di pochi metri, come se l'arte sia estranea a tutto questo, un modo per elevarsi al di sopra delle problematiche del tempo e del contesto rappresentati, ed in effetti questi momenti con queste lunghe divagazioni e improvvisazioni jazz sono anche delle piccole oasi dello spettatore, come una pausa tra i momenti puramente narrativi descritti.

La pellicola prende presto una struttura tipicamente thriller, fatta di tira e molla e continui ricatti tra Blondie e Stilton, tirando in mezzo spesso e volentieri la figura di Seldom, visto come una forte autorità in questi locali di cui controlla il racket e temutissimo da tutti, smascherando pian piano le motivazioni alla base del rapimento e mettendo i scena i giochi di potere che riguardano sia i gangster che la classe politica, ma anche approfondendo il rapporto tra Blondie e la moglie di Stilton che sono costrette a questa sorta di convivenza forzata, la tensione non è particolarmente notevole, anzi Altman ne sembra noncurante al riguardo, invece c'è la solita ironia che pervade i film dell'autore, nella sua descrizione lievemente macchiettistica dei caratteri, ma probabilmente il punto di forza sono le belle ambientazioni e le musiche.