"The promise" è un film dai due volti, se da un lato la trama sentimentale che fa da filo conduttore al film non mi ha fatto per nulla impazzire, col classico triangolo un po' stereotipato di questi grandi prodotti un po' ammicca pubblico, dall'altro l'ho trovato interessante sul punto di vista storico sociale, l'ambientazione è sicuramente la parte migliore del film, intesa sia come vera e propria scenografia, con una Turchia abbastanza inedita, viaggiando tra le piccole realtà rurali del periodo, sia come contesto storico e sociale, mettendo in evidenza il genocidio armeno qui narrato anche con un buon realismo, certo il finale è fin troppo ammiccante all'occidente e c'è un po' la solita paraculata dell'America buona che un giorno entrerà in guerra e salverà tutti, ma la parte centrale ha un forte valore umano ed empatico, il viaggio del personaggio di Oscar Isaac attraverso le disgrazie di questo popolo, con qualche riferimento non troppo velato all'altro genocidio che avverrà nella successiva guerra mondiale e divenuto ben più celebre, tra campi di lavoro massacranti senza mezzo diritto umano e le persone trattate come spazzatura, treni per la deportazione con vere e proprie gabbie con le persone ammassate, poveri civili stanati dalle loro case, esecuzioni con processi sommari, il tutto sotto la forte ombra di un razzismo imperante in quelli che erano gli ultimi mesi dell'Impero Ottomano in piena crisi sociale e politica, mostrando in più di una scena una disumanità clamorosa - nei campi di lavoro, specie con i comandanti, mi viene in mente la scena in cui provano a dare una mano al compagno ferito e il comandante gli spara costringendoli a ringraziarlo per avergli tolto un peso - arrivando ad un finale parecchio romanzato, in cui il popolo con le spalle al muro ricorrerà ad una legittima difesa armata e colma di orgoglio.
La parte sentimentale rende sicuramente meno, gioca tanto col contesto di un amore ostacolato dal contesto estremamente difficile, con le continue fughe del protagonista perché spesso braccato e col personaggio di Christian Bale, reporter americano impegnato politicamente che intraprenderà diversi viaggi pericolosi per un forte dovere di cronaca, il canovaccio qui si muove tra le promesse di un futuro matrimonio nel piccolo paesino del protagonista e la nascente passione verso Ana, ponendo diversi dilemmi e accentuando la componente melodrammatica, ma il rischio di essere stucchevole è ben concreto e in certi punti si realizza.
Nonostante qualche difetto evidente, sufficienza meritata.