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PRANZO DI FERRAGOSTO regia di Gianni Di Gregorio

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stratoZ     7 / 10  30/03/2025 12:10:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Simpatica commedia, realizzata con due lire e della durata di appena un'ora e un quarto, che funziona bene sotto il punto di vista drammatico, tra i pregi sicuramente c'è la recitazione, con personaggi estremamente credibili, come quello di Gianni, uomo disoccupato e con problemi economici che non trova lavoro per stare vicino alla madre molto anziana e le stesse vecchiette che progressivamente si prendono la scena, con anche delle prove attoriali notevoli, l'incipit è molto semplice, siamo nel giorno di ferragosto in un soleggiato quartiere romano dove Gianni vive con la madre e diversi problemi a pagare bollette e condominio - carina la scena iniziale in cui Gianni legge per la madre, come se se ne prendesse cura come una bambina, d'altronde gli anziani diventano progressivamente come dei bambini - quando ad un certo punto l'amministratore di condominio gli chiede il favore di tenere la madre, e poi successivamente anche la zia, da lui per un paio di giorni mentre è fuori con la famiglia per il ferragosto, con la promessa di togliergli molti debiti da pagare.

Da qui Gianni si ritrova con queste arzille vecchiette che gli invadono casa, alle quali successivamente si aggiungerà anche la madre del medico e amico, generando una comicità molto soft basata sul caratterino di molte di esse, che faranno andare un po' di matto Gianni, tra qualche attrito tra loro stesse e diversi capricci, col protagonista che si ritroverà a dover badare ad ognuna di esse, tra la madre del medico che non può mangiare pesante per problemi di salute che nella notte si divorerà una teglia di pasta al forno, alla madre dell'amministratore che esce per farsi qualche drink e fumare un pochino.

Ben presto la componente comica lascia spazio ad una malinconia e un dramma di fondo che pervade la pellicola, facendo riflettere lo spettatore sul ruolo degli anziani, spesso considerati un peso nella frenetica vita degli adulti, scaricati dai figli che preferiscono farsi le vacanze con la moglie e il resto della famiglia trascurandoli, arrivando ad un finale emblematico in cui si crea una forte complicità tra le vecchiette che arrivano a proporre a Gianni di pagarlo per farle restare lì in casa tutte assieme, mostrando come il denaro diventi l'unico mezzo che è rimasto per essere accudite, anche emotivamente e passare tempo con qualcun altro, mettendo in mostra la dicotomia sul valore del denaro, considerato la priorità nel bel mezzo della vita, ma che perde valore in favore del tempo man mano che la vecchiaia avanza e si prende la consapevolezza che prima o poi il tempo a disposizione finirà.

Il film lascia un certo amaro in bocca, è intriso di malinconia, ma non risulta mai stucchevole, anzi lo stile minimale funziona egregiamente e l'ambientazione di una desolata capitale durante i giorni di festa in cui tutti sono al mare rispecchia benissimo la condizione dei personaggi, quelli che se lo possono permettere sono andati tutti via, restano soltanto i vecchietti dimenticati e chi non ha la possibilità economica.

Toccante.