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MEMORIE DI UN ASSASSINO regia di Joon-Ho Bong

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stratoZ     8½ / 10  02/04/2025 14:18:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Splendido giallo, per quanto mi riguarda il mio film preferito di Bong, che narra la vicenda, tratta da una storia vera, con uno stile unico che mischia l'ironia caustica tipica del suo cinema intriso di critica sociale, ad un forte pessimismo di fondo, una sceneggiatura semplice a livello di intreccio ma straordinariamente efficace nella descrizione dei personaggi, della provincia coreana lontana dai fasti delle metropoli, una realtà rurale che diventa il pretesto per la discesa nella psiche di questi poliziotti ossessionati da questo caso irrisolvibile, dai toni estremamente cupi, con una fotografia quasi rarefatta e parecchio desatura, pieno di grandi sequenze, orchestrate magnificamente da una regia immersiva e capace di valorizzare il contesto in maniera edulcorata, la prima parte probabilmente è quella dal mood più ironico, con questi due poliziotti, uno del posto, l'altro proveniente dalla metropoli, che cercheranno in tutti i modi di ricostruire il modus operandi del killer e proveranno a stanarlo, mostrando la tendenza autoritaria e i metodi non proprio ortodossi per ottenere informazioni, fatti di minacce, torture ed informazioni estorte con la forza, fin dalle prime battute mostra una serie di sospettati confessare salvo poi venire scagionati da prove evidenti, con un accanimento da parte dei poliziotti che diventa di natura patologica, una sorta di sfida a distanza con l'assassino che mette in gioco non soltanto il senso di giustizia, quanto l'ego degli stessi, arrivando a momenti in cui sembra non importargli davvero dell'innocenza del sospettato, quanto di aver dimostrato a se stessi o al mondo esterno, tra cui una stampa spesso invadente - direi giustamente dati i loro metodi - di essere riusciti a risolvere il caso.

La varietà stilistica è incredibile, Bong alterna scene altamente macabre riguardanti i trucidi omicidi e il ritrovamento dei corpi - non mancano momenti dal medico legale, ma anche i ritrovamenti delle donne legate col loro intimo vengono spesso mostrati esplicitamente - ad un umorismo impattante, facendo sghignazzare lo spettatore a denti stretti, come potrebbe essere la scena della sauna, dopo aver constatato che il killer non lascia peli pubici sulla scena del crimine e il protagonista va in sauna a guarda chi è glabro, arrivando a qualche rissa che trasmette un mood più da Bud Spencer e Terence Hill, ma con una forte disillusione data dal contesto cupo, ma attenzione, il film riesce a riservare anche una componente di tensione enorme, basti guarda quella scena diretta magistralmente dell'uomo che va a masturbarsi sulla scena del delitto e il lungo inseguimento, con un silenzio che toglie il fiato e detona in una lunga corsa cercando di catturare il sospetto.

Il finale poi è la ciliegina sulla torta sulla torbida vicenda, aumentando esponenzialmente la componente drammatica, con i poliziotti distrutti ed esasperati da un assassino sempre un passo avanti a loro, da cuore in gola i momenti sulle rotaie del treno mentre ricevono i file dall'America per capire se il DNA corrisponde a quello del killer.

Splendido.