Non male questo dramma di Susanne Bier, l'ho trovato efficace nel trattare l'elaborazione del lutto tramite più punti di vista, con un cast devo dire in forma, tra Benicio Del Toro, che per me è un buonissimo attore e Halle Berry sorprendentemente in parte, attrice che non amo particolarmente, ma è più colpa dei ruoli che si è scelta nel corso della carriera che delle doti recitative in sé, in ogni caso qui risulta perfettamente credibile nel ruolo della moglie e madre, nel trasmettere la sua sofferenza e allo stesso tempo mostrare una forte dipendenza affettiva nei confronti del marito venuto a mancare.
Tramite un montaggio alternato il film mostra la vita di questa famiglia prima e dopo la morte di Brian, e allo stesso tempo mostra la vita di Jerry, il suo migliore amico, ex dipendente da eroina in fase di riabilitazione, verso il quale Brian mostra una grande empatia e gli dona tanto sostegno, le vite di questi due universi molto distanti, quello familiare con i bambini e quello dell'ex tossico, verranno in contatto con la morte di Brian, cercando una consolazione reciproca per la mancanza di una colonna portante della vita, devo dire che in diversi punti il film riesce ad essere toccante, senza strafare con la retorica, regalando sequenze esplicative e anche piuttosto sentite, complice un'ottima direzione registica che sa dosare sapientemente il dramma e la componente malinconica, il tutto lasciando anche un intreccio parallelo riguardante il mistero della morte di Brian che viene progressivamente chiarito, tenendo anche un fondo di tensione al tutto.
Nel complesso, è un film valido, dramma toccante e intimo, non particolarmente originale ma gradevole e quasi mai stucchevole.