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MICKEY 17 regia di Joon-Ho Bong

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stratoZ     5½ / 10  04/04/2025 12:07:42 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Mi ha dato sensazioni contrastanti quest'ultima fatica di Bong Joon-ho, alla fine della visione ne ero abbastanza soddisfatto, col passare dei giorni mi è progressivamente andato a calare l'entusiasmo, di base è un soggetto interessante, un po' la classica pellicola di fantascienza sociologica, distopica e intrisa di politica, la classica opera che vede un futuro di stampo pessimistico in cui il divario tra il ricco e il povero è aumentato vertiginosamente e ne approfitta, oltre che per mostrare la solita lotta di classe, tanto cara al regista, per una forte e direttissima critica all'imperialismo occidentale, probabilmente quello americano è quello più preso di mira per via del personaggio di Marshall, politico lunatico ed egocentrico che diventa un riferimento palesissimo alla contemporaneità - dai berretti rossi dei suoi sostenitori, all'attentato subito, alla sua voglia di fare show, per non parlare della xenofobia nei confronti del popolo autoctono del pianeta dove sbarcano, insomma, si è capito benissimo chi è il personaggio parodiato -, insomma può andare come opera di fantascienza sotto questo punto di vista, al punto giusto tra la satira vera e propria e con una componente di dramma data dal protagonista, uomo che sulla terra ha fallito ed è assalito dai debiti, costretto a vendere il suo corpo, unica cosa che gli è rimasta, diventando un sacrificabile, morendo continuamente per svariate cause, la maggior parte esperimenti scientifici e venendo ristampato ogni volta in una nuova versione ma sempre con le sue memorie importate - il tutto potrebbe essere una grande critica alla sperimentazione animale, specie alla luce delle varie scene in cui il protagonista viene intossicato per sperimentare gas o armi varie, o anche per testare le radiazioni a cui viene esposto, fino alla scena della cena in cui viene testata anche la carne sintetica e gli effetti sull'organismo, praticamente è l'estremizzazione di una cavia - che col passare del minutaggio permette allo spettatore di accrescere la sua empatia sia nei confronti della condizione dello stesso, considerato come soltanto un corpo, in barba ai sentimenti e ai maltrattamenti, sia nei confronti del resto dell'equipaggio, costretto a razionare cibo e vivere in piccole celle, a differenza della suite di lusso con tutti i confort di Marshall, altro elemento di critica sociale spiccato.

Ma Mickey è anche un tramite per la conoscenza di questo popolo di extraterrestri dove viene mandata l'astronave, venendoci a contatto e con la premessa - anzi pregiudizio - di doverlo sacrificare per poter indagare sul popolo, pensando lo uccidano, complice anche un aspetto lievemente mostruoso, metaforizzando il pregiudizio e il razzismo intrinseco dell'uomo con la mentalità imperialista, elemento che verrà ampiamente contraddetto una volta venuti a contatto con la realtà di un popolo pacifico e rispettoso.

Il film ha una discreta prima parte, sicuramente il comparto scenico e tecnico è di buon livello, con lo stile postmoderno dell'autore che prevale ancora una volta, anche se ho trovato delle grosse cadute nella seconda in cui centra in pieno il rischio di essere didascalico, parlo di quella lunga sequenza dove vi è il confronto tra Marshall, i due Mickey e Nasha, in cui qualche dialogo di troppo toglie ogni equivoco dal film, momento per nulla necessario in quanto la metafora era ampiamente spiegata da un bel po', ma è soltanto la ciliegina sulla torta di un film che di per sé, tra un'esagerazione e l'altra, risultava didascalico al limite del demenziale già da prima, penso che le premesse della prima parte, in cui bene o male si riesce a creare una forte curiosità, vengano un po' mandate in vacca nella seconda, tirando nel calderone tanto materiale, ma come spesso accade in questi casi, non riuscendo ad approfondire quasi nulla, prendendo le fattezze di una baracconata fantascientifica.

Considerate le premesse, è stata una delusione.