Mediocre dramma storico, "Tulip fever" ha come unico elemento interessante il contesto, quello che da nome al titolo, ovvero riguardante la bolla dei tulipani che scoppiò ai tempi in Olanda e causò una delle prime crisi economiche documentate della storia, questa vicenda fa da sfondo ad una storia abbastanza raffazzonata, piena di forzature e francamente, già vista, in pratica è la tipica pellicola storica che mostra un contesto poco favorevole per la figura della donna, ambientato nella Amsterdam di fine seicento, narrando la vicenda di questa giovane donna che si sposa con un vecchio e ricco mercante, che ha perso due figli e la moglie e che ha come unico desiderio quello di poter procreare lasciando una testimonianza della sua esistenza, e buona parte della narrazione è basata su questo, una sorta di memoria che quest'uomo in età avanzata vuole lasciare una volta resosi conto della sua natura temporanea, da qui sia la volontà di avere un figlio da Sofia, a cui addirittura viene dato una sorta di ultimatum, che nel caso non riuscisse ad avere un bambino verrà mandata via, ma allo stesso tempo influenza anche la commissione affidata al pittore, dato che l'uomo vuole lasciare un ricordo di se tramite i quadri, desiderando che in futuro lo vedano dipinto con la giovane e attraente moglie.
Da qui, la giovane donna inizierà una relazione adultera col pittore, allo stesso tempo la sua storia si intreccia con quella della domestica che ha una relazione col pescivendolo e rimarrà incinta, da qui, mostrando il contesto chiuso e pedante per entrambe le donne, decidono di fare un patto, nascondere la gravidanza della domestica, che verrebbe svergognata dal fatto di aver procreato senza essere sposata - nel frattempo il pescivendolo era partito chissà dove per una questione di debiti e casini fatti - e fingere che Sofia sia incinta, in modo da poter rendere contento il marito che vuole a tutti i costi un erede, una sorta di solidarietà femminile che si unisce contro un sistema troppo chiuso e giudicante, una bella idea sulla carta che però non viene approfondita con cura, portando svariate forzature nella sceneggiatura - l'amico medico di lei che raccomanda al marito di stare in stanze separate addirittura, mi è sembrata una cosa fin troppo buttata lì - che gioca un po' con la tensione di poter essere scoperte e fare una brutta fine, trovando però soluzioni fin troppo didascaliche - il finale in cui lui scopre tutto udendo un dialogo è abbastanza terribile, direi da soap opera, dopo tutto il casino fatto per non far scoprire nulla a nessuno, vabbè -
Simpatica la ricostruzione storica, ma narrativamente lascia tanto a desiderare.