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DOPO IL MATRIMONIO regia di Susanne Bier

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stratoZ     8 / 10  08/04/2025 12:26:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Forse il film che preferisco di Susanne Bier, un drammone potente e diretto, che riesce a trattare svariate tematiche con una mano delicata ed empatica, mostrando la storia di questo uomo appena tornato dal suo orfanotrofio in India, a corto di denaro, che riceve l'opportunità di questo grande finanziamento entrando nei favori di questo ricco uomo d'affari che si rivelerà essere il nuovo marito della vecchia compagna di lui, la trama si dipana con alcune scoperte parecchio scottanti che portano il film in una direzione verso la quale vi è l'inversione dei ruoli, per intenderci, nella prima parte è il personaggio di Jacob che in qualche modo dipende da Jorgen, vivendo con la speranza di poter ottenere questo finanziamento, e venendo in un certo senso manovrato o comunque messo con le spalle al muro tramite le condizioni, spesso stringenti, per ottenere questo denaro, Jorgen sembra quasi godere nel tenere in mano la volontà di Jacob, tuttavia con le dinamiche che si sviluppano nella seconda parte, l'emergere della malattia, diagnosticata terminale per Jorgen, si ribalta tutto, facendo venire a meno quel potere dato dal possedere una grande quantità di denaro, di cui sembra ad un certo punto non farsene più nulla dato che sta venendo a mancare la vera risorsa, il tempo, è così che Jorgen diventa un uomo apparentemente debole, il suo carattere burbero, carismatico e autoritario lascia spazio ad un uomo disperato che sta facendo di tutto per assicurare un futuro alla propria famiglia, alla moglie, alla figlia, presunta figlia reale di Jacob, prima dell'inevitabile tracollo.

Personalmente, la scena in cui si sfoga scoppiando a piangere dopo aver festeggiato il compleanno è un momento dilaniante, perfetto per tempi, contestualizzazione e interpretazione di un Rolf Lassgard che riesce a rubare la scena anche ad un fenomeno come Mads Mikkelsen, e ce ne vuole ragazzi.

Molto bello tecnicamente, la Bier qui in stato di grazia riesce a regalare sequenze toccanti e valorizzare ogni dinamica, ogni sentimento, ogni scheletro nascosto dietro un passato accantonato e un futuro segnato, senza mai risultare melenso né retorico, film splendido tra vita e morte, sentimenti di solidarietà che emergono prepotentemente e arrivano a spolpare il significato della vita fino ad arrivare allo scarno ed ultimo obiettivo, fatto di altruismo ed affetto per i propri cari.