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ODIO IMPLACABILE regia di Edward Dmytryk

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stratoZ     8 / 10  19/04/2025 13:16:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bellissimo film di Dmytryk, un poliziesco che usa l'intreccio come pretesto per una forte critica sociale mostrando l'odio come movente per un omicidio da parte di un soldato da poco tornato dalla guerra, il film mostra fin da subito il reale assassino allo spettatore, mostrando anche i depistaggi che vengono attuati fin da subito, col coinvolgimento delle forze dell'ordine e di un capro espiatorio dato dal personaggio di Mitchell, che viene immediatamente considerato come il sospettato numero uno per gli eventi della sera precedente che lo hanno portato in casa dell'uomo assassinato, ma ben presto grazie alla collaborazione del fedele Keeley - interpretato dal grande Robert Mitchum - riuscirà ad essere scagionato.

Il film prende la classica struttura del poliziesco, fatto anche di flashback che mostrano gli avvenimenti della sera dell'omicidio tramite il punto di vista dei vari personaggi interrogati, ma ben presto la realtà si fa evidente e diventa progressivamente più chiara, col personaggio di Montgomery, uomo meschino e pieno d'odio, ma sopratutto antisemita, che mostra presto il suo risentimento nei confronti della vittima, di origini ebraiche, arrivando anche a uccidere il suo complice per paura possa parlare.

Pieno di sequenze al cardiopalma, mi viene in mente la sequenza di Leroy mandato dalla polizia per incastrare Montgomery e il furbo stratagemma per provare la sua colpevolezza che tiene lo spettatore col cuore in gola per come è ben gestito nei tempi e per come viene introdotto Montgomery, nel suo essere senza scrupoli.

Molto bello visivamente, parecchio aderente ai noir del periodo con queste ombre definite e spesso allungate, tra interni cupi come possono essere quelli del cinema dove si è rifugiato Mitchell o le scale dell'appartamento di Bowers, fino agli esterni tipici delle metropoli in penombra, creando una splendida atmosfera, ma probabilmente il punto di maggiore forza del film è il suo descrivere la personalità dell'antagonista, il suo odio viscerale che acceca e porta a far del male per le motivazioni più banali, nel contesto di una guerra appena lasciata alle spalle e probabilmente propone uno dei primi accenni alla sindrome post traumatica dei soldati, anche se in maniera molto vaga, ma i tempi non erano ancora maturi, in ogni caso, grandissimo film.