Ripetere Caligari era impossibile, ma "Genuine" in realtà non riesce ad avvicinarsi minimamente, per carità, ovviamente il giudizio è limitato alla versione accorciata che è arrivata ai giorni nostri, che sarebbe la metà della durata originaria, tuttavia anche da questa ricostruzione il film sembra non riuscire a splendere di luce propria, avendo anche parecchie similitudini al precedente capolavoro di Wiene, sia a livello scenografico, con questi interni lugubri e stilizzati, qui particolarmente estrosi, basti guardare l'orologio-scheletro, ma anche la stanza di Genuine e le sue forme forme spigolose, che a livello narrativo, portando in gioco svariati elementi, da quello della possessione dell'essere sovraumano, come Caligari possedeva Cesare, qui Lord Melo possiede Genuine, sacerdotessa dipinta e che successivamente prende vita, tirando in ballo anche argomenti come la morte e la sua associazione al sonno, mi viene in mente l'intrusione di Genuine in casa di Percy, nel bel mezzo della notte, che registicamente è molto simile all'intrusione di Cesare per rapire Jane, con lo stesso meccanismo di suspense e l'azione su due piani catalizzata grazie alla profondità di campo che mostra il soggetto dormiente e il potenziale pericolo in arrivo, ma fondamentalmente "Genuine" parla di un amore tossico, col fascino ammaliante della protagonista che porta gli uomini ad invaghirsi di lei al punto da compiere atti folli come lo stesso suicidio, giocando tanto con la dicotomia di amore e morte, condividendo anche la tematica del popolo sospettoso di questi eventi che si coalizzerà contro Genuine, considerata una strega.
Alla luce della mancanza di diverse parti, la narrazione risulta frammentata, seppur molto comprensibile, ma manca di un adeguato approfondimento, rendendo l'aspetto narrativo fin troppo deficitario, si porta come elementi positivi le atmosfere sospese, grazie ai soliti sfondi dipinti che rendono il film una sorta di viaggio dai tratti lisergici in questa storia d'amore morboso, fatta di dramma e morte.
Un discreto prodotto espressionista, ma in mezzo ai cult del tempo scompare.