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TRAMONTO regia di Edmund Gouling

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stratoZ     8 / 10  29/04/2025 12:47:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Drammone della Hollywood classica molto bello, probabilmente il miglior film di Goulding, con una Bette Davis favolosa, è un film pieno di vitalità ed empatia, e ammetto che sulle battute finali mi ha fatto scendere una lacrimuccia per quanto è toccante e per quanto il personaggio della Davis risulti così reale, passando dall'essere una giovane ereditiera piena di vita a cui sembra vada tutto bene, tra i soliti passatempi borghesi del tempo, cavalli, feste, gite in campagna, all'avvertire dei sintomi sospetti, con problemi di vista e di equilibrio che presto diventeranno una diagnosi di una brutta malattia.

Stupisce come siano gestite benissimo le fasi psicologiche della protagonista, donna facoltosa ed ottimista che passa da una sorta di rifiuto del problema, spesso sottovalutandolo e accusando i medici di volerla fare diventare una loro cavia - e qui la Davis è straordinaria nel far passare questa sensazione di finta sicurezza, in cui prova a sminuire il problema a voce ma mostra un forte nervosismo col linguaggio del corpo, altro elemento di una prova di recitazione immensa -, ad una progressiva consapevolezza dello stesso, il film è come una montagna russa, che alterna momenti fortemente drammatici, quelli delle diagnosi, quelli dove i sintomi si fanno troppo ingombranti per far finta di nulla, ai momenti di puro vissuto, specialmente nella seconda parte dove la speranza sparisce del tutto e dopo una fase di forte rabbia, il film impone la definitiva accettazione e rassegnazione, portando la protagonista e il suo nuovo marito a godersi la vita nei più piccoli dettagli nella fattoria in Vermont, in un clima di felicità in cui è stato stipulato l'accordo di non parlare mai dell'inevitabile fine, ma in fondo tutti lo sanno, in fondo tutti si portano dentro un grosso magone, spettatore compreso, le toccanti sequenze finali, condite da una solenne drammaticità sono gestite benissimo da Goulding che crea un fortissimo climax drammatico, coinvolgente e straziante, la perfetta ciliegina sulla torta di un dramma sempre misurato e mai stucchevole, dall'impianto teatrale, colmo di splendidi dialoghi ma mai didascalico, approfondendo bene anche i rapporti umani, e inevitabilmente tirando in ballo l'amore tra il medico e la giovane protagonista, un amore di cui è fin da subito consapevole sarà di breve durata, ma che anche per questo motivo, viene vissuto a pieno e con intensità.

Vi è anche un giovane Bogart in una parte minore, che comparirà tre scene, già famoso ma ancora non esploso con i suoi grandi classici, oltre ad un giovanissimo Ronald Reagan, ma parliamoci chiaro, la Davis ruba la scena a tutti, con una prova eterogenea, vitale e sempre credibile, tra i suoi apici.

Drammone molto molto bello.