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OLTRE IL GIARDINO regia di Hal Ashby

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stratoZ     7½ / 10  01/05/2025 20:43:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILE SPOILER

Piccola provocazione come premessa, per me "Being there" è la versione bella di "Forrest Gump", ma io ho un brutto rapporto con quest'ultimo.

Detto questo, ho apprezzato molto questa commedia di Ashby, un'opera con una forte satira, garbata e che gioca tanto con le contraddizioni della società americana, dei media e delle istituzioni, che narra la storia di Chance, un uomo strano, totalmente distaccato dal mondo che da quando ha memoria ha vissuto nella villa di questo uomo che lo ha preso a cuore e si è occupato solamente di giardinaggio, incapace di leggere e di scrivere, a detta sua non è mai uscito dalla villa, né salito su un'automobile, un individuo quasi alieno che guarda solamente la televisione, si distingue però per il suo comportamento formale ed educato, modi rispettosi, una certa sicurezza in se stesso ben in evidenza e un ottimo abbigliamento ereditato dall'uomo che lo teneva in casa. Alla sua morte però Chance viene buttato fuori di casa e si ritroverà a vagare in un mondo che non ha mai conosciuto, in mezzo a tante situazioni nuove, ad un certo punto per pura casualità verrà investito dall'autista di un influente finanziere, grande amico del presidente in persona, che lo porterà a casa sua e lo prenderà a cura.

Da qui si sviluppa il cuore del film che mostra questa forte satira, Chance che in realtà è analfabeta, viene portato dall'uomo anche al colloquio col presidente, la comicità è basata sul forte equivoco che si viene a creare che tutti danno per scontato che Chance dato che parla solamente di giardinaggio, unica materia di cui ne sa un minimo, in realtà parli per metafore e ne sappia dei più svariati argomenti, ingannando anche il presidente che crede che le sue frasi sulla fioritura degli alberi riguardino in realtà l'economia statunitense, da questo malinteso vi è una reazione a catena che porterà Chance a diventare uno degli uomini più famosi del momento, ad entrare nell'alta società della capitale, frequentare i grandi politici e persone influenti del posto, essere ospite in trasmissioni televisive, addirittura gli viene chiesto di scrivere un libro, e lui rispondendo sinceramente che non sa né leggere e nè scrivere viene disinterpretato pensando faccia riferimento al fatto che oggi nessuno scrive più e nessuno trova più il tempo di leggere, insomma il film è un continuo di gag equivoche sul personaggio di Chance, sfociando anche nel sessuale nella parte finale, con la moglie del finanziere, ormai moribondo, che si innamora di Chance, del suo carisma e dello status che ha acquisito, andando in camera da letto con lui presa dalla voglia, col grande malinteso del "I like watching", ma lui intendeva la televisione perché non ha idea di cosa sia il sesso.

Non fa sbellicare dalle risate, ed ha qualche tempo morto qua e là, però è una gran bella commedia, parecchio dissacrante e che mostra quanto la società americana sia basata sull'apparenza, Chance probabilmente viene preso così tanto in considerazione da queste alte cariche per il suo garbo, i suoi modi eleganti e i vestiti costosi che casualmente indossa, pur non sapendo nulla, la sua immagine trasmette una forte autorevolezza, ma il contenuto è totalmente vuoto, ma per i media e la politica, l'importante è solo la confezione.

Ottime interpretazioni, col mitico Peter Sellers sugli scudi e un'ottima Shirley MacLaine.