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RITROVARSI A TOKYO regia di Guillaume Senez

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AleWiseGuy     8 / 10  04/05/2025 22:47:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Veramente un ottimo film, capace di coinvolgere ed emozionare grazie alla buona prova attoriale di Romain Duris. Bene anche la regia che sa guidare la narrazione con una certa consapevolezza, svelando a poco a poco i personaggi e servendosi di musiche e inquadrature perfettamente in linea con l'atmosfera sempre un po' straniante di Tokyo.

Tematica non certo nuova quella dei figli contesi da genitori separati, stavolta però ci troviamo in un contesto quasi alieno a noi occidentali come quello giapponese, dove le consuetudini sociali e le stesse normative in materia famigliare differiscono profondamente dalle nostre.

Allora ecco sorgere equivoci, traumi e incomprensioni proprio in quella comunità di genitori occidentali (ma anche nativi) che tentano in ogni modo di rientrare in contatto con i figli che non riescono più a vedere.

Fa parte di questa comunità anche Jerome detto Jay-san, un francese che guida il taxi a Tokio e da nove anni ha scelto di dedicare tutti i suoi sforzi a ritrovare la figlia gli è stata tolta dalla ex moglie giapponese, sapendo solo che si trova da qualche parte in città.

Inizialmente lo vediamo bene immerso nella vita della metropoli nipponica: padroneggia la lingua e sa orientarsi perfettamente, frequenta con disinvoltura i locali e i riti cittadini (quelle vasche da bagno pubbliche che abbiamo imparato a conoscere in Perfect Days di Wenders..). Ma la sua apparente sicurezza si trasforma presto in fragilità, quando l'eccitazione per aver finalmente ritrovato la sua Lily lo trascinerà in una serie di eventi che sconvolgeranno un po' tutti gli equilibri precedenti.

Un senso di precarietà e tenerezza si avverte negli incontri tra padre e figlia, nel tentativo a volte un po' goffo (il libro sulle anguille…) di ricostruire un rapporto per troppi anni assente.

Confessare le proprie insicurezze, come fa Lily quando racconta al padre di sentirsi a volte sperduta per via del suo meticciato franco-giapponese, è forse il modo migliore per abbassare le difese e ritrovarsi in una reciproca comprensione.

Alla fine del film ci si interroga se per Jerome la vera causa del dolore sia la severa rigidità di ex moglie e suocera, decise a non fargli vedere Lily, oppure è stata la sua scomposta e quasi maniacale ossessione per la figlia ad aver causato il dramma della separazione.


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