Jumpy 6½ / 10 05/05/2025 14:37:36 » Rispondi Un giallo/thriller/poliziesco d'altri tempi, per la struttura della storia, piuttosto canonica e caratterizzazione dei personaggi sembra uscito dritto dritto dagli anni '80. La corsa contro il tempo, tra i cliché del giallo classico, qui è rappresentata dalla malattia neurodegenerativa. Si segue con piacere la struttura è solida per tutta la prima parte, ma l'ho trovata da un certo punto in poi notevolmente (e forse inutilmente) ingarbugliata e contorta
ok, Knox "finge" di voler incastrare il figlio, reale autore dell'omicidio, contando sulla bravura degli investigatori che lo avrebbero scoperto. Ma la modalità mi sembra eccessivamente cervellotica e mi è sembrato anche eccessivamente frettoloso come sia stato scagionato il figlio non solo dall'essere stato l'esecutore materiale, ma anche dall'essere stato il mandante dell'omicidio. In altre parole, la polizia, alla fine di tutta la storia, avrebbe potuto facilmente fare questa ricostruzione (comunque non vera, ma più vicino alla realtà, in quanto Knox padre è comunque stato un complice): - Knox figlio ha scoperto il tipo che ha messo incinta la figlia e accecato dalla rabbia vuole vendicarsi; - sapendo che il padre è un killer professionista lo assolda per farlo uccidere, da cui il motivo per cui è andato a casa da lui, dopo tanti anni "tagliandosi col bicchiere". In altre parole, l'alibi del taglio (col bicchiere e non col coltello durante l'omicidio come è realmente accaduto) si poteva facilmente ritorcere contro il figlio di Knox.
Infine, Al Pacino nonostante l'età ancora buca lo schermo pur restando praticamente sempre seduto, Michael Keaton anche se in una notevole forma fisica nonostante l'età, nelle scene d'azione (infatti sono poche) sembra un po' imbolsito ed impacciato... sono lontani i tempi di Batman.