Discreto film di Milestone che riporta sullo schermo il più famoso caso di ammutinamento della storia, è una vicenda parecchio romanzata e a quanto mi risulta abbastanza lontana dai fatti reali, tuttavia funziona bene come colossal storico e d'avventura, con un certo sentore epico e romantico che diventa molto evidente nella seconda parte, a livello tecnico c'è ben poco da dire, si vedono gli effetti degli sforzi produttivi e di un'ottima disponibilità economica, riuscendo a ricreare ottime scene anche di natura catastrofica, come può essere quella della terribile tempesta che ostacola la nave prima di arrivare a Capo Horn, con gli uomini e i vari oggetti di bordo che vengono sballottati da una parte all'altra, con continue inclinazioni della camera, o ancora l'incendio finale, realizzato con ottimi effetti speciali e il modellino della nave che esplode nel bel mezzo del mare, ma lo stesso Milestone non era l'ultimo arrivato, anzi, e impone una regia ad ampio respiro, grazie anche alla ricostruzione fedele della nave della Marina britannica, nonché delle belle ambientazioni caraibiche, mi messe sotto una luce particolarmente paradisiaca, dei soliti posti dal mare cristallino dove c'è una calma celestiale, assieme ad una bella fotografia che spicca nei momenti del crepuscolo in cui dona suggestivi toni rossicci, ma nel corso della lunga durata vengono privilegiati molto i dialoghi, caratterizzando bene i personaggi, ruotando la vicenda ovviamente attorno all'arrogante ed egoista Bligh, qui descritto in chiave anche un po' macchiettistica, e alla sua controparte il secondo in comando Christian - un come al solito grande Marlon Brando, che qui recita anche con un accento britannico credibilissimo -, uomo ben più empatico nei confronti dell'equipaggio, che in seguito alle scelte scellerate di Bligh accumulerà al punto da sfociare nell'ammutinamento che tutti sappiamo.
Ma il film riesce a trattare svariati argomenti nel corso della durata, lo scontro tra Bligh e Christian è anche uno scontro di classe, con la voglia emergente di Bligh, uomo di origini borghesi di imporsi nei confronti di Christian, di origini aristocratiche accentua la questione, ponendo le basi per le condizioni estreme che Bligh riserverà al suo equipaggio pur di riuscire a razionare i viveri come previsto, ma c'è anche questo amore interraziale, al tempo non da dare per scontato, tra il personaggio di Christian e la principessa Maimiti - che poi diventeranno marito e moglie nella vita reale - che genererà un finale particolarmente carico di pathos e solennità.
Non male, probabilmente avrei apprezzato una maggiore sfoltitura, ma anche a livello di ritmo regge bene.