Altro bel film che nasce dalla collaborazione tra Rosi e Volonté, trattando bene le tematiche tanto avvezze al regista ma anche all'attore stesso, "Lucky Luciano" è un film che tramite una confezione da gangster movie vuole fare un'analisi dei rapporti tra la malavita e le istituzioni, ma è molto interessante il concetto di base e come viene proposto, con quest'uomo dal passato burrascoso, che in vecchiaia ha l'apparenza un rispettabile vecchietto che vuole solo godersi la pensione, ma è il presunto gestore del grande traffico internazionale della droga.
E tramite questo spunto Rosi mette in scena quella che è una vicenda dai sapori torbidi, in cui la figura di Lucky Luciano diventa un oggetto enigmatico, frammentando la narrazione tra flashback delle vicende americane del protagonista e il vissuto del presente, mostrando tramite efficaci dialoghi il background che si viene a creare, tirando in ballo la famosa notte dei vespri siciliani, in cui Luciano fu il mandante di una serie di delitti con obiettivi molti capi di famiglie mafiose, fino alla galera e il successivo perdono da parte dello stesso governatore che lo aveva condannato con motivazioni abbastanza approssimative che lasciano ben più di un sospetto sugli accordi tra la politica e il boss.
Allo stesso tempo, nelle vicende ambientate nella sua tarda età, in cui viveva a Napoli, vi è quella costante sensazione di sfuggevolezza, con gli ispettori delle forze dell'ordine che cercano in tutti i modi di incastrarlo ma non riescono mai a trovare prove contro di lui, nonostante i numerosi sospetti, dal tenore di vita ancora molto alto, inusuale per le attività dichiarate, ai continui viaggi delle persone con cui viene a contatto, con mete ricorrenti che fanno pensare a punti strategici per il trasporto della droga, che guardacaso ha ampliato enormemente il giro appena Luciano si è trasferito a Napoli, ne esce un ritratto di un uomo furbissimo, che dietro l'apparenza tranquilla e amichevole, con anche modi garbati, nasconde un'enorme tela di cui fa parte l'organizzazione mafiosa ma anche molti altri elementi esterni, tra istituzioni che lo coprono e uomini estremamente fedeli che per paura o rispetto non parlano.
Grandioso Volonté, che con questa interpretazione tratteggia un credibilissimo boss, abile nel comunicare, anche con la stampa, masticando un mix di italiano, siciliano e americano che risulta sempre realistico, ennesima grande prova di un gigante della recitazione, in un gangster movie molto atipico che si avvicina tanto ai film d'inchiesta tanto cari al regista, ottima pellicola.