DankoCardi 8½ / 10 15/05/2025 13:00:07 » Rispondi Un film giustamente nato cult! Un dramma il cui bianco e nero porta al noir con anche un paio di punte thriller; la storia, tragicamente realistica, ruota intorno ad un tema all'epoca molto caldo quale lo sfruttamento dei lavoratori da parte della malavita con il contrasto - sia esteriore che interiore- tra il bisogno di campare da una parte e dall'altra la paura e l' "onore" di non fare la spia. Da questo punto di vista Kazan ci mette dell'autobiografico per via delle testimonianze da lui stesso rilasciate alla Commissione per le attività antiamericane tempo prima. Una storia che non risparmia momenti caldi ed anche violenti di una esistenza, per un motivo o per un altro, sempre sul filo del rasoio; vengono approfonditi tutti i personaggi con le loro prospettive, come la figura del prete, dei lavoratori, delle vittime ed in primis dello stesso protagonista che si trova al dentro del clan malavitoso e quindi stretto in una morsa dalla quale pare non ci sia via di uscita. C'è posto per l'amore, per i rapporti fraterni e per la redenzione ma ci si arriva attraverso una strada lunga e difficile. Grandissimo Brando ma tutto il cast è assolutamente in parte. Una pellicola che regge benissimo gli anni che ha. Da vedere obbligatoriamente almeno una volta nella vita. Curiosità personale: mi viene da pensare che Sylvester Stallone per caratterizzare Rocky Balboa (un pugile semidilettante di strada che lavora per un gangster) si sia rifatto al personaggio di Terry Malloy.