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UNA NOTTE A NEW YORK regia di Christy Hall

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stratoZ     6 / 10  16/05/2025 16:52:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Film da sufficienza stiracchiata, dopo un inizio intrigante si perde un po' nel suo essere fin troppo visto e rivisto, interessante il concept di fondo, quello di ambientarlo tutto in un taxi e basarlo sui soli dialoghi di due personaggi estranei tra loro, la giovane donna in carriera appena tornata dall'Oklahoma, luogo dove vive la sorella, e il tassista, uomo più maturo che ha acquisito una certa esperienza con la gente avendone sentite di cotte e di crude ma anche sperimentandole sulla sua pelle, il viaggio notturno dall'aeroporto a casa sarà un modo per parlare delle esperienze che hanno segnato le vite dei due, aprendosi progressivamente, abbattendo la barriera della sfiducia, rinunciando alle formalità e facendo prevalere la schiettezza, ma il problema principale è il background dei personaggi stesso che in molti frangenti risulta essere fin troppo stereotipato, Dakota Johnson interpreta una donna proveniente dalla provincia americana che è riuscita ad emanciparsi ed avere un discreto successo lavorativo, facendo la programmatrice, cosa che lascia stupito il tassista che dall'aspetto le avrebbe attribuito un mestiere molto più tipico del sesso femminile, la conversazione la porterà a parlare dei suoi problemi d'infanzia, col rapporto controverso con la sorella, molto più grande di lei e troppo dura, ma anche della relazione adultera che sta vivendo con un'uomo parecchio più grande di lei, sposato e con figli, che nel frattempo le fa richieste hot al telefono, Sean Penn che interpreta il tassista le farà da psicologo della domenica, con l'irrinunciabile collegamento tra il fatto che la giovane ha avuto un rapporto controverso col padre e il suo aver scelto un uomo più grande per sopperire inconsciamente a questa mancanza, elemento che boh, ormai mi sembra fin troppo inflazionato.

La stessa figura del tassista, risulta romanzata e con troppi luoghi comuni, quelli dell'uomo solitario che ogni giorno incontra centinaia di persone ma ormai sembra essersi stancato, disilluso dalle relazioni passate e che ormai ha acquisito un'enorme esperienza che gli permette di capire tutto al volo, ponendosi in maniera anche un po' paternalistica nei confronti della donna, con tutte le buone intenzioni di aiutarla, ma abbastanza onesto da mettere in gioco anche se stesso, sulle battute finali in cui fanno la gara a chi racconta l'esperienza più assurda,

Coinvolgente grazie alla struttura narrativa che lo riempie di dialoghi e due interpreti che se la cavano anche benino, pecca di originalità.