matt_995 6 / 10 18/05/2025 01:16:41 » Rispondi Carino, dai. Dopo una pausa di riflessione durata 14 anni, torna la saga cinematografica delle dump ways to die.
Seguendo un po' il recente trend delle saghe del passato rilanciate oggi per cavalcare l'effetto nostalgia coi millennials (scream o l'imminente so cosa hai fatto), ne esce fuori un film che ha tutti i difetti degli ultimi capitoli (ma ridimensionati) che però riesce a fare un piccolo salto di qualità con una scrittura più ricercata, attenta e complessa.
Innanzitutto c'è un'idea alla base (e non è cosa da poco, visto che non succedeva dal secondo capitolo), ci sono dei personaggi e dei rapporti umani ben delineati (quanto meno il giusto per questo tipo di film) e ci sono tanti dettagli ben congegnati che ritornano tutti, senza creare le solite voragini di trama. C'è persino qualche buona idea di messa in scena registica, con certe morti lasciate sullo sfondo, manco fossimo in un film slapstick o determinati momenti in cui gli sceneggiatori si prendono gioco dello spettatore, con la tensione crescente smorzata di colpo in un nulla di fatto.
Certo, i problemi ci sono e sono sempre gli stessi: una famiglia che si vede decimata e nella scena successiva sono sempre tutti felici e baldanzosi, come se i propri familiari non fossero appena stati trucidati in malo modo. E poi l'assoluta incapacità, ormai, di fare paura perché le morti sono diventate troppo assurde, strampalate e trash per risultare vagamente inquietanti e credibili. E ok l'ironia ma preferisco ancora la verosimiglianza della scena dei lettini abbronzanti nel 3 o quella della doccia nel primo.
Non abbiamo morti particolarmente memorabili qui. Forse quella del camion della spazzatura sarà ricordata col tempo.
Sta di fatto che è un film piacevolissimo e tornando dal cinema non ho potuto far altro che suggestionarmi con tutte le possibili morti sul percorso verso casa. Commuovente il canto del cigno di Tony Todd.