Simpatica commedia sofisticata tratta da un'opera di Oscar Wilde, ambientata in un'Inghilterra vittoriana qui presa di mira con una pungente satira, una tipica commedia di stampo teatrale che tramite acuti dialoghi mette in scena le ipocrisie, i paradossi ed una critica sociale spiccata, nei confronti della società del tempo, tramite le figure di questi due amici, Jack e Alge, che si inventano vite segrete per riuscire a far coincidere i loro interessi, il primo che finge di chiamarsi Ernest, per far colpo su Gwendolen, la cugina di Alge, ma venendo sempre ostacolato dalla madre, altoborghese bigotta, rigida e costantemente giudicante, il secondo che finge di avere un amico costantemente morente, Branbury, per sfuggire ai noiosissimi appuntamenti familiari con la zia, la vita di questi pochi personaggi si intreccia in una commedia degli equivoci a sfondo sentimentale in cui viene a galla tutto l'attaccamento all'apparenza, dei personaggi, la stessa Gwendolen che sposerebbe Ernest solo per il nome - vi è il gioco di parole che in italiano perde tutto il significato, dato dalla somiglianza tra Ernest e earnest, che vorrebbe dire serio, onesto, zelante, caratteristica fondamentale in una società come quella dell'Inghilterra vittoriana - ma anche la madre stessa con i suoi colloqui per valutare la figura del giovane che chiede la mano della figlia, tra status, disponibilità economica, possedimenti, provenienza familiare, praticamente tutto, mostrando la classica puzza sotto il naso del ceto alto britannico qui al suo apice, e Judy Dench è meravigliosa nell'interpretare questo personaggio, con ovviamente il paradosso della seconda parte in cui è interessata a far sposare il nipote con la protetta di Jack perché considerata un buon partito, ma non disposta a lasciare la figlia a Jack, un simpatico intreccio che da vita ad ottimi siparietti, la maggior parte dei quali con i due protagonisti, interpretati da due affiatatissimi Colin Firth e Rupert Everett, che mostrano la parte più sgangherata e picaresca di questi gentiluomini inglesi costretti sempre a mentire e trovare furbi stratagemmi per cavarsela in questo contesto, causando svariati equivoci.
Molto carino a livello di ambientazioni, con quest'Inghilterra di fine ottocento sfarzosa, tra le belle case di campagna e le ambientazioni bucoliche piene di verdi alberi e laghetti, le classiche ambientazioni mostrate nell'impressionismo per intenderci, creando quella tipica atmosfera british fino al midollo, ma costantemente dissacrata dalle situazioni che si vengono a creare.
Devo dire è divertente, lievemente caustico, acuto e con un ottimo ritmo, non male.