"The lost world", film tratto da un'opera di Conan Doyle, è un film dalla duplice valenza, partiamo da quella prettamente innovativa, data dai grandi mezzi impiegati per la realizzazione, che hanno mostrato il potenziale del cinema anche sotto il punto di vista di questi effetti speciali, che ad oggi magari fanno sorridere, ma al tempo probabilmente avranno lasciato diversi spettatori a bocca aperta, tra modellini abilmente animati in stop motion, con sequenze anche parecchio lunghe, basti vedere alcune lotte tra dinosauri - quella tra l'allosauro e il tracodonte ad esempio, verso l'inizio, visto dalla soggettiva della troupe appena arrivata o la stupefacente scena dello pterodattilo che divora un coccodrillo sul suo nido -, fino a delle ottime sequenze in cui con la sovrapposizione dell'immagine vengono integrati i dinosauri nelle inquadrature con gli umani stessi, grazie anche ad un montaggio che riesce spesso e volentieri a coprire l'artefatto, mostrandosi parecchio all'avanguardia, quantomeno a livello di effetti speciali, per il periodo, con anche la pirotecnica scena dell'eruzione vulcanica, ambiziosa e mastodontica nel suo cercare di mostrare dettagliatamente queste scene di massa tra le fughe dei dinosauri, gli esseri umani in pericolo, svariate cadute, frane e via dicendo.
Allo stesso tempo "The lost world" ha anche il merito di essere il capostipite, o comunque uno dei primissimi che è arrivato a noi sano e salvo, dei monster movie, anticipando poi le pellicole che verranno, dai vari Godzilla e King Kong alla fantascienza anni cinquanta, tra l'altro trattandone le tematiche in anticipo, alla fine il significato del film è sempre quella critica ecologista rivolta nei confronti dell'uomo che vuole a tutti i costi deturpare la natura per il suo ego e i suoi interessi, a tal proposito la parte finale, in cui il brontosauro viene portato a Londra, estirpandolo dal suo habitat, sembra un monito abbastanza chiaro da comprendere, con diverse sequenze di distruzione ben girate che rivedremo infinite volte nei celebri monster movie che verranno e la metafora che alla fine la natura, nonostante tutto, riesce a rimettere le cose apposto.
Poi certamente non è un film esente da difetti, come ad esempio la sottotrama sentimentale, che in realtà si rivela abbastanza inutile, se non come pretesto iniziale di Edward, giornalista che partirà in questa pericolosa missione nel mondo perduto per impressionare la sua fidanzata - cosa si fa per la patata - ma che mentre si trova lì si innamorerà di Paula, una giovane donna partita di nuovo nella spedizione per ritrovare il padre, ma è un aspetto che passa in secondo piano rispetto alle grandi sequenze catastrofiche e non solo che presenta il film.
Interessante e seminale, di grande valore storico.