Esordio coi fiocchi di Hal Ashby, una commedia nera brillante, stracolma di significati, è un film che si accoda alle grandi opere sociali della New Hollywood e dissacra con brillantezza i fittizi valori borghesi, già introducendo il personaggio di Harold, ragazzo proveniente da una famiglia molto benestante che ha una strana passione per la morte, inscenando continuamente suicidi in maniera parecchio originale, al punto che la madre ha fatto l'abitudine e ormai ne risulta totalmente indifferente – mostrando come in realtà vi sia un certo disinteresse di fronte a questi campanelli d'allarme – e andando per qualche motivo non ben specificato ai funerali di gente sconosciuta, è proprio ad uno di questi che incontra Maude, una signora quasi ottantenne che diventerà la sua migliore amica, ma anche qualcosina di più, con un carattere diametralmente opposto a quello di Harold, una sorta di hippy che ha vissuto una vita piena di esperienze, con una spiccata empatia per il resto del mondo, che mostra subito una grande intesa col giovane.
Da qui la narrazione si divide in due fronti, le avventure di Harold e Maude, in cui si divertono con grande complicità, come la spassosa sequenza dell'albero, che vede i due fuggire continuamente dalla polizia, tra macchine rubate, lei che guida senza patente perché ritiene sia inutile, svariate fughe, il tutto per ridare vita ad un povero alberello che stava soffocando nello smog cittadino, dall'altro lato vi è la vita parallela di Harold, quella con la sua famiglia, con la madre che tenta continuamente di combinargli il matrimonio con tipe conosciute in questa specie di app – erano gli anni settanta, non ho idea di cosa possa essere questo sistema, ma praticamente era l'odierno Tinder – che Harold continua a shockare con i suoi suicidi inscenati alla perfezione, mostrando la continua riluttanza a queste imposizioni dall'alto date dalla famiglia, cercando semplicemente di spassarsela liberamente con una persona come Maude, che ha valori totalmente all'opposto, ma vengono prese di mira molte altre figure emblematiche, lo stesso zio, militare guerrafondaio convinto, che ha già perso un braccio in guerra e vuole convincere Harold ad arruolarsi nell'esercito per renderlo un vero uomo, a detta sua, uno duro che non ha paura di ammazzare, a cui la coppia riserverà uno scherzetto niente male, arrivando alle battute finali con quel matrimonio tra i due, visto come una cosa estremamente scabrosa, sia dalla famiglia, che dalle altre istituzioni, prete compreso che si dichiara disgustato.
Harold e Maude è un film sulla libertà, una libertà scomoda che probabilmente al tempo avrà destato scalpore – ma vedendo la situazione odierna non credo sia cambiato molto -, che dissacra i valori borghesi, religiosi, le imposizioni dall'alto prive di un vero fondamento se non un moralismo puritano fine a se stesso, spesso avanzato da persone frustrate e infelici, "Harold e Maude" è tutto questo, opera splendida che comunica una forte libertà ed è attualissimo ancora oggi, probabilmente il migliore del regista che difficilmente ritoccherà queste vette.