caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

INTERVISTA regia di Federico Fellini

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
DankoCardi     7 / 10  21/05/2025 13:51:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo il mondo dei clown e Roma, Fellini omaggia Cinecittà: quella fucina di sogni grazie alla quale il regista riminese ha potuto dare sfogo a tutto il suo estro. La pellicola, basata sul metacinema e semidocumentaristica, è una vera è propria sarabanda di attori, comparse, maestranze, tecnici e tutto quello che può ruotare attorno ad una produzione (ricordiamoci che Cinecittà sta a Roma quindi i dialoghi sono simpaticamente zeppi di: "A Dottò qui semo pronti...mò che dovemo fà?"). E' come se Fellini volesse dire al suo pubblico: "siete curiosi di sapere come realizzo i miei film? Eccovi accontentati!". Di mezzo però c'è sempre lo spazio per fantasie surreali con tanto di indiani e di amarcord nostalgici con la scena tra Mastro.ianni e la Ekberg che vale tutto il film! Può essere considerato un film minore del regista ma a parer mio risente della flessione che negli anni '80 tutto il cinema in generale ha subito rispetto ai decenni precedenti e comunque non è facile dirigere una pellicola dove bisogna tener d'occhio sia la trupe vera che quella finta. Probabilmente merita un voto più alto ma personalmente sono rimasto leggermente deluso dal fatto che l'ho trovato quasi per niente onirico e che si vede che è stato concepito come un prodotto televisivo.