Film minore di Bernhardt, biografia in costume ambientata all'inizio dell'ottocento, parecchio romanzata che prende quasi subito dei tratti da buddy movie, concentrandosi principalmente sull'amicizia tra il protagonista, appunto Lord Brummell, e il Principe di Galles, il futuro Re Giorgio IV, seguendo un archetipo già al tempo molto usato, ovvero quello del burrascoso incontro tra i due, che porterà un certo attrito, che presto si tramuterà in una profonda amicizia, il concetto alla base vuole a suo modo schernire determinate usanze dell'alta aristocrazia inglese, legata all'immagine in cui il sovrano e i membri più importanti hanno un certo ego al punto da non poter essere contraddetti in virtù della posizione che occupano, Brummell con la sua schiettezza sarà un elemento di rottura che farà andare inizialmente su di giri il Principe, salvo poi ricredersi in quanto ritiene che proprio per tale schiettezza sia il suo unico amico in quanto sincero e l'unico che non lo ha adulato.
Lo stile è quello di una simpatica commediola tra gli sfarzi di corte, in cui viene fatto spesso e volentieri sberleffo di diverse convenzioni sociali e allo stesso tempo mostra la puzza sotto il naso di diversi cortigiani, col protagonista talvolta sottovalutato e denigrato per le umili origini del nonno, prendendo dei toni melodrammatici un po' più forti nella seconda parte in cui cresce esponenzialmente il pathos, tirando in ballo anche la parallela trama sentimentale col personaggio di Lady Patricia, una bellissima Liz Taylor, con cui il protagonista avrà una storia d'amore incostante e tormentata, tipica della sua personalità eclettica e spesso lunatica, fino ad un finale carico di dramma e dal sentore vagamente malinconico.
Nulla di particolarmente interessante, la messa in scena è tra le più modeste per quanto riguarda i film in costume, valorizzata perlopiù da ottimi attori come Ustinov e Granger, che se la cavano benissimo nella loro rappresentazione, anche vagamente macchiettistica, dei caratteri seriosi ed ironici allo stesso tempo, col tipico umorismo britannico che ogni tanto emerge, ne viene fuori un film di stampo teatrale, pieno di scene in interni, molto convenzionale a livello visivo e senza particolari guizzi degni di nota.