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IL ROMANZO DI MILDRED regia di Michael Curtiz

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stratoZ     7½ / 10  07/06/2025 18:31:42 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Buon film di Curtiz, una sorta di noir, quantomeno per la premessa iniziale, ma che nel corso della durata va molto vicino allo psicodramma, raccontando in flashback, tramite un interrogatorio della polizia in seguito all'omicidio del secondo marito, la vita di Mildred, condita da difficoltà, tragedie e un controverso rapporto con la figlia, la figura di Mildred è descritta come una donna forte, piena di autodeterminazione, che in seguito alla separazione dal marito inizia a lavorare con successo, raggiungendo degli ottimi risultati sotto il punto di vista lavorativo ed economico, una rinascita che sembra farle superare il dramma della morte di una delle figlie, ma nella seconda parte emerge il conflitto con la figura dell'altra figlia, donna viziata, arrogante e fortemente legata al denaro, da un lato vi è il forte attaccamento di Mildred alla figlia, il bene innato del genitore che troppo spesso chiude un'occhio pur di renderla felice, dall'altro l'irriconoscenza della giovane che pensa che tutto le sia dovuto e guarda con snobismo la madre, che ha dovuto lavorare per anni per permetterle un tenore di vita molto alto, mostrando anche la caratura del personaggio nell'episodio della frequentazione col ragazzo proveniente da una famiglia facoltosa, con quel matrimonio annullato dopo poco tempo e l'invenzione della gravidanza per riscuotere un po' di quattrini dalla famiglia, allo stesso tempo, la figura del secondo marito è complementare a quella della figlia, con cui vi è una certa affinità, anch'esso legato al denaro della donna e che ripudia il suo lavoro, la puzza di grasso delle cucine dei suoi locali e che mostra una forte irriconoscenza, da qui la nascente storia d'amore con la figlia che porterà al tragico epilogo in cui ancora una volta Mildred prova a sacrificarsi per lei.

Dramma dai toni cupi, con una Joan Crawford stratosferica che caratterizza benissimo una protagonista sfaccettata e profonda, capace di passare dalla disperazione alla determinazione, donna forte di spirito con un amore innato per la figlia, molto caratteristico anche a livello visivo, con Curtiz che impone una regia di buon livello, capace di enfatizzare tanto la componente empatica, andando a creare un certo conflitto nello spettatore, una fotografia sulla linea dei noir del periodo con splendidi tagli di luce a sottolineare spesso la natura dei personaggi.