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LE DELUGE - GLI ULTIMI GIORNI DI MARIA ANTONIETTA regia di Gianluca Jodice

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stratoZ     6½ / 10  09/06/2025 12:34:51 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Discreto film storico sugli ultimi giorni di Maria Antonietta e Re Luigi XVI, la cui unica pecca a mio parere è la sua mancanza di originalità, dato che la realizzazione è di ottimo livello e tutto sommato riesce a tirare in ballo anche diversi temi importanti e un punto di vista maturo sugli avvenimenti, ma di base non va molto lontano da tanti concetti già espressi da opere simili, "Le Deluge" è un film sulla caduta della monarchia, sul repentino cambio dello stile di vita dei sovrani di Francia in seguito alla rivoluzione, dall'estremo benessere e ricchezza di Versailles passano ben presto in questa reggia vuota in condizioni non esattamente ideali per chi era abituato a vivere nel lusso, con anche delle guardie con pochi riguardi nei loro confronti, ma che anzi li vedono come delle figure negative verso le quali provano dei forti sentimenti di vendetta, vi è questa sorta di ribaltamento che si porta dietro vari dilemmi al riguardo, a partire dalle stesse sofferenze inflitte alla famiglia, in un celebra dialogo del film che esplicita questo sottotesto, Luigi chiede quale sia l'utilità dei maltrattamenti subiti, con conseguente risposta riguardo al fatto che l'esecuzione dei reali è un atto simbolico, una violenza necessaria per far partire un nuovo corso, una sorta di simbolo storico nel quale ci si distacca definitivamente dalla vecchia concezione della monarchia, ogni rivoluzione è passata sotto il segno della violenza, questa non fa eccezione, allo stesso tempo viene mostrata la caduta di una figura autoritaria come quella del Re, passando da episodi di puro scherno, come quello riguardante la scrofolosi e i poteri taumaturgici del sovrano, con questi addetti ai lavori che si prendono gioco simpaticamente di queste dicerie su cui faceva leva la propaganda reale, fino ad una caratterizzazione dei personaggi particolarmente scaltra nel restituire un'immagine di un Re inerme nei confronti del proprio destino, non c'è nessun dio che lo protegge, nessuna grazia divina che gli permette di conservare il potere, soltanto migliaia di truppe che lavorano per portarlo al patibolo, da qui anche un efficace collegamento al periodo storico, quello dell'illuminismo, in cui l'uomo e la ragione sembrano tornati al centro del pensiero, sfatando tutti i miti e ragionevolmente tutti i dogmi vigenti fino al momento.

Canet nel ruolo di Luigi e la Laurent nel ruolo di Maria Antonietta caratterizzano dei personaggi estremamente umani, colmi di debolezze e paure, interessante come entrambi abbiamo modi estremamente diversi di esternare la preoccupazione per il destino della famiglia, se la consorte è continuamente preoccupata, con evidenti sfoghi di rabbia, pianti e crisi isteriche, Luigi sembra far finta di nulla, occupando il suo tempo con svariati intrattenimenti per non pensare troppo al futuro che li attende, infastidendo anche la consorte.

Buona la ricostruzione storica, con una scenografia particolarmente efficace nel far arrivare la decadenza monarchica, la reggia spoglia potrebbe essere un riflesso di quel luogo un tempo prestigioso ed ora decaduto, esattamente come i sovrani, così come i colori desaturi di una fotografia spenta e ben lontana dalla vivida rappresentazione delle corti reali nell'immaginario collettivo, che si sposa bene ad una regia che comunque ha a cuore una certa bellezza formale e lo mostra con inquadrature simmetriche e una certa solennità nelle sequenze chiave - il finale per esempio -