In fondo gli si vuole bene, è una saga a cui sono parecchio legato, e a ben 14 anni di distanza dal quinto capitolo sono tornato al cinema per vedere questa nuova avventura della morte, alla fine questo Bloodlines è sulla linea degli altri, anche se con qualche cambiamento a livello di struttura narrativa, il classico filmettino da popcorn con una trama abbastanza basilare, un sacco di ironia tra le righe e delle morti fottutamente divertenti, è questa la ricetta che rende la visione gradevole e coinvolgente, a partire dalla prima sequenza su quel ristorante sulla torre e il disastro gigante che avviene tra gente che precipita, altra che viene infilzata, schiacciata, di tutto e di più, una visione che la nipote eredita dalla nonna, da sempre perseguitata dalla morte e in costante lotta con la stessa, cercando di ritardare il più possibili i tragici eventi che riguardano la sua famiglia, una maledizione della morte che presenta il conto per aver disturbato il suo percorso, da qui l'avventura di Stefani e della sua famiglia, in mezzo a strani intrecci e qualche colpo di scena da far ridere sotto i baff i- la scoperta che in realtà Eric non è figlio naturale di suo zio, momento da pura commedia degli equivoci - e queste sequenze di morte e distruzione che divertono, intrattengono, qualche volta stupiscono, con delle scelte anche ricercate nella loro scanzonatezza.
E ce ne sono tante, dalla morte stessa della nonna a cui esplode la faccia, allo zio trinciato dal tosaerba, ma probabilmente la sequenza che rimane più impressa è quella all'ospedale, nel momento dopo aver incontrato il buon Tony Todd, nel suo ultimo ruolo, in cui i due fratelli pensano di sconfiggere la morte facendo morire e rianimando Bobby con le arachidi, con Erik che finisce distrutto dalla macchina che fa la tac che gli strappa tutti i piercing col magnetismo e lo perfora con la sedia a rotelle attratta violentemente, e Bobby col cervello perforato dalla molla dei distributori automatici che continua a girare, ce ne vuole per pensare queste morti pirotecniche, ma non è da meno quella di Julia, schiacciata dal compattatore del camion della spazzatura, e ovviamente il solito finale stracolmo di ironia in cui si compie il destino fatale ed inevitabile dei protagonisti.
La formula è sempre la stessa, fin dal primo capitolo, il divertimento però non cala, per una serata di intrattenimento a cervello spento lo straconsiglio.