Discreta commedia sentimentale di Woody Allen, che riprende un po' il suo tipico stile sofisticato, qui alle prese con una trasferta a Barcellona, lontano dalla sua amata New York, che in realtà compare saltuariamente e viene citata spesso e volentieri, è un film che se pur non apporta nulla di originale alla filmografia del regista e tantomeno al genere è estremamente godevole, dal mood delicato e malinconico, la classica fiaba estiva piena di memorie ed esperienze che narra la storia di queste due turiste americane in vacanza per tutta l'estate a Barcellona, con particolari intrecci sentimentali, partiamo dal dire che il film si basa su un'importante dicotomia, quella dei caratteri di Vicky e Cristina, la prima è una donna che prova a far prevalere la componente razionale, in procinto di sposarsi con un uomo di successo che stravede per lei, apparentemente il matrimonio ideale e quello che tutti i suoi familiari vorrebbero, prevalentemente rigida, piena di pensieri e continuamente esitante, un po' bloccata dai suoi principi, Cristina invece è tutto l'opposto, è una giovane disillusa che si lascia trasportare dai suoi sentimenti senza mezzo ripensamento, la classica persona che decide di godersi ogni momento come viene, particolarmente a suo agio nella bella vita, con anche una certa predisposizione per il sesso occasionale e le avventure improvvisate, da questi due caratteri, ben esposti dalla narrazione, nasce l'incipit, con la comparsa di questo affascinante pittore dal passato burrascoso che le inviterà a passare un weekend con lui su un'isolettta, ovviamente le reazioni delle due giovani saranno agli antipodi, ma la narrazione mostra un progressivo ribaltamento dei caratteri col passare del minutaggio, Cristina è quella subito coinvolta, quella che nonostante una prima serata andata male per motivi di salute inizierà una relazione con Juan, che presto si trasformerà in un particolarissimo triangolo amoroso con anche l'ex moglie del pittore coinvolta in questo rapporto, che paradossalmente farà trovare un certo equilibrio ai tre, da questo punto di vista si vede come Cristina mantiene sempre una mentalità aperta, restando predisposta a nuove esperienze, come il triangolo amoroso e saltuari rapporti omosessuali - beato lui comunque, avere una relazione con Scarlett e Penelope contemporaneamente, mamma mia - ma che dopo un iniziale periodo di stabilizzazione la porterà a pensare troppo ad una relazione più matura e convenzionale.
Parallelamente il personaggio di Vicky fa un percorso inverso, dopo un primo occasionale rapporto con Juan i due andranno ad allontanarsi anche a causa dell'imminente matrimonio della giovane, ma il pensiero di Vicky rimane sempre a Juan e col passare del tempo, anche dopo il matrimonio, realizzerà quanto prima non avesse vissuto a pieno e sia stata costantemente ingabbiata da convenzioni ed un amore idealistico, creando il tipico contrasto tra la passione più spontanea provata verso Juan e quella convenzionale nei confronti del marito, vedendo anche l'insoddisfazione della sua parente sposata ormai da anni con un uomo che non ama, e rispecchiandosi in lei.
Woody propone un'interessante introspezione sull'amore, sempre dai toni leggeri, dialoghi acuti, personaggi carismatici e qualche scenetta dalla comicità soft che rende la visione più scorrevole, mostrando come suo solito quanto sia complessa la natura umana sotto questo punto di vista e come sia difficile da spiegare razionalmente l'andamento dei sentimenti, con delle splendide ambientazioni come quelle di Barcellona, tra la Sagrada Familia, Park Guell e diverse scene tipiche delle notti d'estate tra quei giardini rigogliosi con le lucine, regala un film gradevole.