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TRE FRATELLI regia di Francesco Rosi

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stratoZ     6½ / 10  10/07/2025 15:39:05 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Uno dei film più intimisti di Rosi che si sposta da una visione di stampo collettivo, applicata a buona parte della sua filmografia, alle vicende personali di questi tre fratelli tornati nel loro piccolo e rurale paese di origine nella triste occasione della morte della madre, in un certo senso il regista continua sulla linea di quello che era stato "Cristo si è fermato ad Eboli", raccontando, tra le altre cose, la questione meridionale con una certa nostalgia ed amarezza, l'occasione di stare tutti insieme per il poco lieto evento darà l'opportunità ai tre fratelli di parlare, confidarsi e tirare le somme della loro vita, è un film che si dedica tanto alla descrizione del contesto, verso il quale bisogna avere un minimo di preparazione storica, era un'Italia ancora in balia degli anni di piombo ma allo stesso tempo già disillusa, lo si vede nei confronti dei tre, caratterizzando i personaggi in modo da risultare complementari, da Raffaele, che fa il magistrato e si pone come rappresentante delle istituzioni, verso le quali sembra provare una cieca fiducia che però inconsciamente sembra si stia progressivamente sgretolando, da Nicola, operaio di sinistra impegnato nella lotta di classe, anch'esso in una sorta di crisi ideologica, da Rocco, insegnante di stampo cattolico che sogna una società ideale, talmente devoto alla sua causa dal danneggiare i propri rapporti interpersonali, a questo proposito nel confronto si intersecano anche le vicende private dei tre fratelli, che tirano le somme dei loro matrimoni, tra crisi, una forte incomunicabilità con le rispettive compagne e vecchi rimpianti e rimorsi.

La narrazione riesce a mischiare l'elemento ideologico con quello prettamente esistenziale dei tre, che sembrano persi in questi fiumi di parole che li portano ad un nulla di fatto, l'ambiziosità dell'operazione e delle tematiche non paga però del tutto, non riuscendo ad approfondire per bene nessuno degli elementi proposti, ma credo sia in parte una cosa voluta dalla narrazione stessa, lasciare lo spettatore in uno spaesamento simile a quello dei personaggi di fronte al loro futuro incerto in un momento in cui i loro ideali stavano decadendo, come quelli dell'Italia stessa, lo potremmo considerare un dramma crepuscolare, ben interpretato e dalle belle ambientazioni rurali di questo paesino dell'entroterra pugliese, un altro film interessante di Rosi che però a mio parere non raggiunge le vette dei suoi ormai classiconi.