caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA LEGGENDA DI BAGGER VANCE regia di Robert Redford

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
stratoZ     3 / 10  24/07/2025 12:32:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Mamma mia quanto è brutto sto film, per quanto mi riguarda è una delle nemesi assolute dei miei gusti cinematografici, un polpettone melenso e retorico in cui l'originalità non esiste, la solita banalissima storia della caduta di un campione e della sua rinascita che oltre a non avere un minimo di verosimiglianza, oltre ad essere piena di forzature, cosa che in fondo capirei un minimo essendo un film, ha uno stile che è una badilata sui testicoli, con un cast potenzialmente decente - Damon e Theron, Will Smith anche no - che recita imbalsamato in ruoli macchietta, l'unica cosa che salvo è una confezione discreta, parlo perlopiù della scenografia e della fotografia, con le belle ambientazioni della Georgia nell'era della grande depressione e una luce calda particolarmente crepuscolare.

Junuh è un uomo dal passato glorioso, che ai tempi veniva considerato un grande golfista, che dopo l'esperienza al fronte durante la Prima Guerra Mondiale ha una grossa caduta psicologica e smette di giocare, passando la vita in maniera disillusa, tra qualche partita a carte con gli amici e una certa dedizione all'alcolismo, fin quando un giorno la sua ex compagna, dalla quale non è mai tornato dopo la guerra, organizza questo grande torneo di golf per non vendere il club creato dal padre, dopo un iniziale rifiuto Junuh spinto anche dalla fiducia di un intero paese che crede in lui, con anche l'espediente paracul0 del bambino che lo considera un idolo, verrà convinto a giocare.

Se nella primissima parte il film è solo mediocre, appena spunta il personaggio di Will Smith è finita, la pietra tombale definitiva su qualsiasi tentativo di fare un film decente, lui e il suo personaggio magico sono una delle cose più fastidiose del mondo, praticamente una sorta di angelo che continua a ripetere frasi retoriche con la colonna sonora melensa in sottofondo per motivare il protagonista, frasi ad effetto ricercate che oggi girano sui social che vorrebbero spiegarti il senso della vita a buon mercato, frasi motivazionali sul non mollare mai e tutte ste robe abominevoli che dominano la scena per quasi tutto il film, con anche le solite immense forzature di questi film sportivi in cui il protagonista, che è anche l'underdog ovviamente, che fondamentalmente è ormai un ubriacone di paese che non gioca a golf da 12 anni, recupera uno svantaggio abissale dai due migliori giocatori della storia riuscendo a vincere all'ultima buca, vabè.

E poi come immancabile in questi polpettoni, c'è pure la storia d'amore, in questo caso una delle storie d'amore meno approfondite della storia dell'uomo, messa lì per adulare ancora di più lo spettatore, con questa rinascita del protagonista che dopo aver abbandonato la compagna per 12 anni se la cava con una sgridata e tornano insieme dopo che ha vinto il torneo di golf, vabè.

Film semplicemente abominevole.