Niko.g 8 / 10 03/08/2025 13:12:34 » Rispondi L'Olocausto come rumore di fondo. Dal genio di Jonathan Glazer un film del tutto estraneo ad una costruzione drammatica di stampo classico. Non c'è un inizio, non c'è uno svolgimento, non c'è un finale. Lo spettatore viene avvisato fin da subito che sta per entrare nel buio più totale e se durante la visione dovesse dimenticarselo, ci pensano le note di Mica Levi a fare da promemoria. Però Glazer ci tiene anche a ricordarci una cosa: un piccolo gigantesco atto d'amore che nessun gerarca nazista ha potuto eliminare.
Durante l'Olocausto una bambina polacca di 12 anni prendeva parte alla Resistenza, nonostante fosse così piccola, e andava in bicicletta vicino al campo di sterminio per lasciare delle mele nel terreno, sperando che il giorno seguente i prigionieri le trovassero e avessero da mangiare.