Devo dire, è poca roba, ma tutto sommato mi sono pure divertito, è una commedia poco originale che ha svariati difetti qua e la, personaggi di contorno un po' insopportabili ed una sceneggiatura abbastanza raffazzonata, ma qualcosina qua e la si salva, ad esempio il concept da solo è interessante, basato sul personaggio di Michele Placido, che interpreta il tipico politico italiano che da decenni fa i suoi interessi e quelli della famiglia, prendendo costantemente in giro gli elettori che un bel giorno ha un malore e gli viene diagnosticata una particolare malattia che gli fa dire tutta la verità senza filtri, ecco da questo piccolo elemento nascono le migliori gag comiche del film, in cui il politico inizia a parlare schiettamente, andando pienamente in contrasto con quello che si vuole sentir dire l'elettore e quello che gli altri rappresentanti del partito vorrebbero dicesse, simpatica la scena del comizio, in cui l'onorevole dichiara quanto odi l'istituzione della famiglia, arma elettorale costantemente usata ipocritamente per pura propaganda, così come il confronto col prete, in cui ammette di aver usato la religione soltanto per accaparrare elettori, fino ai confronti con la moglie, alla quale spiattella in faccia la verità e ad altri vari personaggi che prende costantemente in giro una volta che perde tutti i filtri.
Meno interessante è tutto il resto, che purtroppo sfocia in una commedia, specie nella parte finale, fin troppo riconciliante, quasi una fiabetta, con i tre figli, di cui due costantemente raccomandati dal padre per riuscire a fare un po' di carriera nonostante le loro evidenti incapacità, che si daranno da fare per farcela da soli, fino al finaletto banalotto in cui tutte le cose si sistemano in maniera abbastanza forzata, dall'elezione di Gassmann che ricatta il consiglio di amministrazione, alla ragazza di Bova che fa arrestare il suo titolare, insomma, una forzatura dietro l'altra che boh, mi è risultata parecchio fastidiosa.
Un po' di satira del potere a buon mercato, le tipiche riflessioni su questi personaggi - il distacco dei figli nei confronti del padre assente per fare carriera in politica, credendo di aver raggiunto il successo, ma venendo considerato un pessimo padre, uomo e marito - e la componente sentimentale che risulta anche abbastanza invadente, simpatica la scena del contest rap in cui il figlio di Gassman gli dedica la canzone, diciamo funziona qualche singola gag che l'insieme, che risulta abbastanza banale.