Commedia carinissima, da persona proveniente dal sud Italia ho rivisto fin troppe cose in comune tra la famiglia di Toula e la mia, e devo dire che la rappresentazione, si vagamente macchiettistica, ma particolarmente affettuosa, di questa famiglia greca è simpaticissima, magari non è un'opera che fa morire del ridere, ma ha un sacco di momenti belli, grazie anche ad una caratterizzazione dei personaggi che si fa ricordare meravigliosamente, tra gli infiniti cugini di Toula, tutti invadenti, rumorosi, festosi a quello che è il vero mattatore del film, il padre, il mitico Gus, immigrato greco negli Stati Uniti che è ancora fissato con la sua patria, le sue tradizioni, Gus ad ogni battuta tira fuori un asso, sempre coerentemente col suo personaggio, meravigliosa la gag in cui in ogni contesto riesce a chiedere alla persona con cui parla di nominare una qualsiasi parola e lui dimostrerà che ha radici greche, come anche avviene nello splendido discorso finale durante la festa del matrimonio che trova anche un modo di associare il cognome dello sposo "Miller", ad un'origine greca, Gus è un personaggio fantastico che col suo campanilismo riesce a evocare una profonda nostalgia nei confronti del suo paese, dal quale è andato via per cercare fortuna in America ed assicurare una vita benestante ai figli, ma ha la funzione di essere l'incarnazione della tradizione, il primo ad opporsi agli studi della figlia, o al nuovo fidanzato della figlia perché greco, ma che dovrà arrendersi all'avanzare dei tempi, ad una donna ormai emancipata che non deve dipendere da nessuno - anche se la trovata finalissima della casa accanto alla loro mi ha fatto ridere di gusto -
E tramite questi elementi la trama gestisce bene la tematica, senza mai appesantire la visione, anzi ridendoci sopra di gusto, senza proporre una particolare retorica, ma facendo empatizzare da entrambi i lati, quello dei genitori, con una visione limitata che vedono il distacco dalla figlia come doloroso, e quello della figlia, con la sua voglia di evadere dal contesto e che ispirerà pure altri membri della famiglia a trovare una propria strada, come il fratello, altro personaggio che regala qualche momento carino, come quando frega ripetutamente Ian dicendogli parole in greco da ripetere che poi si rivelano imbarazzanti.
Molto singolare anche la scena dell'incontro tra le due famiglie, con i genitori di Ian dall'aspetto distinto e la famiglia di Toula, calorosa ed informale, creando il tipico contrasto tra due famiglie di origine diametralmente opposta, facendoli anche ubriacare a forza di liquore alla liquirizia, altro bel momento.
Una commedia leggera ma densa di significati, con una serie di personaggi a cui è impossibile non affezionarsi, molto carina.