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THE UGLY STEPSISTERS regia di Emilie Blichfeldt

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stratoZ     6½ / 10  24/08/2025 23:22:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Interessante riproposizione della fiaba di Cenerentola, qui in chiave horror, con tante contaminazioni di natura drammatica e una spiccata critica sociale, "The ugly stepsisters" è un film sulla bellezza che diventa un'ossessione a livello più che patologico, che sfrutta bene il contesto storico fiabesco per lanciare delle stoccate alla società del tempo, ma attuali ancora oggi, nella quale la figura della donna viene costantemente influenzata dagli standard di perfezione, generando invidia e frustrazione, donna che tuttavia non è affatto immune alla critica, anzi, la famigliola protagonista, con la madre e le due figlie, viene dipinta nel peggiore dei modi, fin dalle prime sequenze in cui si scopre la madre ha sposato l'anziano nobile per i soldi, salvo poi scoprire non ne possiede affatto, anzi è pieno di debiti, arrivando alle grosse pressioni che impone alle figlie nel trovare un uomo facoltoso per sistemarsi a vita, col sogno nel cassetto, quello di sposare il principe.

Dall'inaspettato invito alla festa del principe nasce come una subdola competizione tra sorellastre, con Elvira che prova in tutti i modi a guadagnare terreno sulla bella Agnes, ricorrendo ai metodi più disparati, dalla chirurgia estetica, abbastanza rudimentale, dati i tempi, con diversi momenti col dottore che presentano dell'ottimo splatter, alla trovata della tenia per riuscire a mangiare e dimagrire, elemento che esalta l'esasperazione della protagonista per questa rincorsa alla bellezza, un processo che la porterà ad una rovinosa caduta psicologica e troverà un exploit nelle belle sequenze finali, quelle della festa e tutto il prosieguo, che funzionano benissimo nella loro esagerazione, con il famoso taglio delle dita dei piedi per riuscire ad entrare nella scarpa della donna ricercata dal principe ed una totale distruzione della bellezza costruita fino a quel momento una volta che l'obiettivo sembra sfumato.

Niente male visivamente, con quell'atmosfera fiabesca spesso smorzata da sequenze più cupe e macabre, un buon utilizzo del colore in cui spesso la componente pop fa capolino e con belle scenografie sette-ottocentesche, un discreto horror.