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IL BIDONE regia di Federico Fellini

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stratoZ     8 / 10  25/08/2025 14:28:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Altro bellissimo film di Fellini, "Il bidone" è una delle sue opere che ho trovato più nere e disperate, in un periodo in cui ancora non aveva iniziato la sua florida poetica surreale ma che era ancora vicino alla corrente neorealista, ideale proseguimento, se vogliamo un po' più estremo, di quello che è stato "I vitelloni", questo film parla della quotidianità di tre amici che per procurarsi da vivere vanno in giro per la provincia di Roma a compiere delle truffe, anche articolate, per racimolare qualche spiccio di qua e di là, un dramma sociale teso e disilluso, con un'amarezza di fondo che lascia poco spazio ai sentimenti positivi, la storia di questi tre amici arriva ad assumere addirittura dei connotati che definirei crudeli, data la lo spietatezza, nel compiere delle truffe nei confronti di persone già in difficoltà, come accade fin dalla prima sequenza, in cui fanno la truffa del tesoro in giardino, facendo pensare a questa povera famiglia di contadini che durante la Seconda Guerra Mondiale un soldato abbia seppellito un uomo ed un tesoro nella loro proprietà, fingendosi del clero e prendendo dei soldi per celebrare le messe per questo uomo, che lascia il tesoro ai proprietari del terreno solo a patto la sua anima venga ricordata da queste messe, insomma uno stratagemma che sfrutta la disperazione della gente stessa, assieme al travestimento da clericale per risultare insospettabili, vista l'estrema fiducia della popolazione nei confronti della chiesa, o ancora mi viene in mente il bidone che rifilano ai poveri sfollati che aspettano da mesi le case popolari, andando a prendere degli anticipi dai loro risparmi che poi non vedranno più.

Lo sviluppo del film mostra come questo stile di vita riesca ad intaccare anche la sfera privata dei protagonisti, a partire dallo stesso Augusto, alla soglia dei cinquant'anni, con un divorzio alle spalle ed una figlia che vede a malapena una volta l'anno, ecco l'appuntamento con la figlia è tra le scene più amare del film, mostrando come il padre, una volta che viene riconosciuto all'interno del cinema da un altro uomo a cui ha rifilato il bidone, riesca a rovinare uno dei pochi momenti passati con lei dopo tempo, portandola nell'imbarazzo e nella vergogna più totale, lo stesso avviene in quella terribile scena della festa, da uno dei vecchi amici di Augusto, ex bidoniere uscito dal giro, nella quale Roberto ruba un portasigarette ad una facoltosa signora e viene svergognato davanti a tutti dal proprietario di casa, facendo una pessima figura, in cui anche lo spettatore vorrebbe strisciare via per la vergogna.

Interessante anche il rapporto tra Picasso, e la moglie, interpretata da Giulietta Masina, forse una delle poche luci di speranza nel film, in cui il giovane uomo, anche sotto amaro consiglio del compagno di bidoni, Augusto, sembra riuscire ad uscire dal giro e continuare una serena vita con la moglie, dopo aver passato qualche dramma.

Il finale è anch'esso splendido, con l'ultima truffa, ai danni della famigliola contadina con la figlia affetta da problemi motori, in cui Augusto sembra avere il primo vero rimorso di coscienza, che però lascia lo spettatore col dubbio, visto che effettivamente aveva preso i soldi, di una futura restituzione, con vero pentimento o se si trattava dell'ennesimo infame stratagemma per tenersi i soldi del bidone, andando incontro ad una morte dolorosa e solitaria, come la sua stessa vita.

Film molto bello, straziante, pessimista e fotografia di un'Italia pre boom economico ancora martoriata dagli effetti postumi della guerra, una povertà che porta la popolazione a fregarsi a vicenda, senza la minima etica e con pochi rimorsi di coscienza, in un'umanità che sembra sparita e che ha lasciato il posto all'istinto di sopravvivenza.

Gran film.