Pellicola storica che mostra la vita privata di Enrico VIII, famoso per le svariate mogli che ha avuto, sotto un punto di vista quasi comico, dai tratti gioviali, spezzando un po' quello che era il pathos e l'epicità tipici delle pellicole storiche del periodo, buona parte del valore del film si basa sulla grande interpretazione di Laughton, nel ruolo del protagonista, Re lunatico e particolarmente umano, che si trova ad affrontare svariate relazioni nel corso del tempo che suscitano un grande clamore tra gli ambienti di corte, partendo dall'esecuzione di Anna Bolena, storia che sappiamo tutti essere abbastanza drammatica, qui in realtà trattata come preludio alle successive vicende, e arrivando all'episodio di Caterina Howard, donna che ha commesso adulterio nei confronti del Re e verrà giustiziata insieme al suo amante, donna tendenzialmente distanti caratterialmente l'una dall'altra, arrivando ad un finale in cui trova finalmente una certa stabilità.
Dallo stile teatrale, colmo di dialoghi e perlopiù girato in interni, il film presenta uno stile leggiadro, con una sottile ironia, nemmeno troppo pungente, che tende a rendere la vicenda particolarmente scorrevole, fatta eccezione per qualche scena particolarmente carica come la nascita del primogenito del Re in corrispondenza alla morte di una delle mogli, Laughton con la sua fisicità e la sua presenza scenica regala bei momenti, come la famosa scena della partita a carte con una delle mogli durante la prima notte di nozze, o qualche momento in cui sbotta e fa valere tutta la sua autorità regale, in contrapposizione ad un'attitudine più amichevole che mantiene per buona parte del film, sfaccettando bene il personaggio e aggiundicandosi un direi meritato oscar, che in ogni caso, si sarebbe meritato per l'ottima carriera avuta.
Discreto film storico con al servizio un cast di grandi nomi in formissima.