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REALITY regia di Matteo Garrone

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stratoZ     8½ / 10  17/09/2025 12:42:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bellissimo film di Garrone, uno spaccato dell'Italia degli ultimi anni, in preda ad un degrado culturale incredibile, la storia di Luciano è la perfetta rappresentazione dei risultati della tv spazzatura, che getta fumo negli occhi del popolo, almeno la parte predisposta a farselo gettare, ma anche un'indagine nella psiche del protagonista, l'arrivismo dirompente, la voglia di ottenere una fama facile e veloce, l'idealizzazione di personaggi senza alcun talento, "Reality" è un film amarissimo, che mostra anche le conseguenze sulla vita, sociale e familiare, una costante distruzione di ogni elemento, ma anche gli spiacevoli effetti sulla salute mentale.

Garrone mette in scena una Napoli cupa, molto più buia delle tipiche rappresentazioni folkloristiche spesso attribuite alla città, gli splendidi chiaroscuri sul palazzo dove i protagonisti vivono, una componente visiva, estremamente valorizzata dalla fotografia di Onorato, assieme alla colonna sonora di Desplat, sinistra, un po' inquietante, un po' ironica, che può ricordare diversi lavori realizzati da Nino Rota per Fellini, creano una splendida atmosfera decadente e caustica, che trasporta lo spettatore nel degradato contesto di una modesta famiglia del napoletano, con i coniugi che vanno avanti tra la pescheria che possiede lui e qualche truffa con i robottini per cucinare per arrotondare, e l'estrema ammirazione per questi personaggi famosi, ex concorrenti del Grande Fratello, per loro persone realizzate e da ammirare, una fortuita coincidenza darà inizio al calvario di Luciano, con quel provino al centro commerciale, per gentile concessione dell'ex concorrente, e la successiva chiamata ai provini principali a Roma che lo lascia per sempre in quel limbo di speranza, spinto dalla propria autoconvinzione, che sfocerà in turbe mentali ben peggiori, fino a sprofondare nella vera e propria paranoia, in una parte finale in cui la flebile speranza è tenuta in vita dalla dichiarazione del programma che arriveranno altri due personaggi a sorpresa, in cui Luciano si sente costantemente osservato dalla televisione, andando a donare oggetti, mobili, elettrodomestici, ad altre persone, per farsi vedere generoso, una sorta di bias di autoconvincimento che gli fa credere di avere più importanza di quella che ha davvero, pretendendo che la televisione sprechi soldi per mandare della gente ad osservarlo, discorso non molto distante da un certo complottismo social a cui assistiamo oggi.

Film splendido, curatissimo sotto il punto di vista tecnico, con una messa in scena clamorosa ed una recitazione praticamente perfetta, Aniello Arena estremamente in parte nel tratteggiare il suo personaggio così delicato, senza mai strafare nel macchiettistico o andare troppo sopra le righe, arrivando ad un finale semplicemente da manuale, con quell'inquadratura che si libra dall'alto sulla casa, allontanandosi sempre di più, per quanto mi riguarda, il mio Garrone preferito.