stratoZ 6½ / 10 oggi alle 12:41:45 » Rispondi ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER
Opera molto vicina all'esercizio di stile, che Rossellini ci regala per esaltare il talento di un'attrice leggendaria come la Magnani, che qui praticamente regala un assolo delle sue capacità recitative, ed effettivamente, è l'unico motivo per vedere il film.
Tramite due episodi Rossellini ci mostra la Magnani in due ruoli diversi, uno è quello di una donna in crisi con l'amante, con una lunga conversazione telefonica, a tratti interrotta, in cui mostra la disperazione per la fine della relazione, ambientato tutto nella camera da letto di lei e con la sola Magnani in scena è un momento che fa emergere la sua performance particolarmente istrionica, capace di restare costantemente sopra le righe senza mai strafare, un ruolo vitale, lunatico, contraddittorio e per questo estremamente umano, il dramma della fine della relazione, seppur adultera, si ripercuote pesantemente anche sullo spettatore, capace di percepire l'atmosfera pesante trasmessa da questo episodio, la disperazione che diventa tangibile, la speranza che pian piano va a scemare, un contrasto di sentimenti, tra l'orgoglio e l'amore stesso, che rende sempre più sentito ogni momento.
Il secondo episodio invece riprende a suo modo quello stile neorealista, ai tempi al suo apice come popolarità, e mostra il contesto rurale dell'Italia del dopoguerra, con la Magnani che interpreta un'umile popolana che è convinta di aver visto San Giuseppe - tra l'altro interpretato da un giovanissimo e barbuto Fellini, che ai tempi non aveva ancora esordito alla regia -, qui la narrazione tratta più tematiche, dal contrasto tra il sacro ed il profano arrivando fino alla critica sociale nei confronti delle piccole realtà di paese, qui rappresentate con una certa chiusura mentale, poca empatia e pronte a giudicare il prossimo, la performance della Magnani, seppur non disperata come nel primo episodio, descrive un personaggio estremamente sensibile, in balia degli altri e succube del contesto a cui appartiene, ingenua e facilmente raggirabile, una sorta di ultima ruota del carro che difficilmente si può integrare in un contesto simile e finisce a dover tornare nella natura per ritrovare un minimo di speranza.
Discreta opera ad episodi, interessante stilisticamente e con diversi momenti di alta recitazioni dati dal talento della Magnani.