caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI regia di Robert Redford

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
stratoZ     5 / 10  29/09/2025 18:48:50 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Colossone drammatico che sarebbe potuto tranquillamente durare la metà di Redford, diciamo che viste le premesse, mi aspettavo più sofferenza da parte mia, lo avevo beccato saltuariamente in tv, ma non l'avevo mai visto per intero, che dire, è il classico polpettone americano dai ritmi dilatati, che presenta una componente tecnica anche accettabile, tra le belle scenografie di questo ranch del Montana, a volte ben fotografate, specie al crepuscolo coi suoi colori caldi, a volte con una luce diffusa che fa tanto "Gli occhi del cuore 2".

"The horse whisperer" tira in ballo principalmente l'argomento della guarigione e della rinascita, è un film che si apre con un grosso trauma, nel quale la famigliola felice deve affrontare un incidente mentre la figlia è sul cavallo che porterà alla morte della migliore amica e la bambina in condizioni gravi, rendendo necessaria l'amputazione di una gamba, ma le conseguenze, oltre che fisiche, sembrano essere psicologiche, col la bambina che sembra costantemente risentire dell'incidente, cadendo in una sorta di apatia o depressione, ed il cavallo che diventa irascibile, da qui la madre contatterà questo cowboy del Montana che ha un ranch dove cura i cavalli, anche a livello psicologico, da qui si entra nel cuore del film, in cui vi è il classico schema che mostra dei personaggi non predisposti verso il cambiamento, ma che anzi sembrano riluttanti, la narrazione è un progressivo ammorbidire i traumi fino ad una guarigione e rinascita, con la tipica scena del profondo dialogo in cui sgorgano finalmente tutti i problemi e le cose non dette, tipica scena in cui la regia forza la mano caricandola di solennità e retorica e la classica componente melensa che non può mancare in questi polpettoni, così come non poteva mancare la storia d'amore tra il cowboy e la madre, che esprimono il classico amore impossibile da continuare, per via della vita di lei, e che vuole a tutti costi commuovere lo spettatore sulle battute finali.

Qualche tempo morto di troppo, qualche leziosità registica qua e là, ma nel complesso non è un film orrendo, semplicemente non è la mia cup of tea, con un grande cast, tanti mezzi, ma poca sostanza, o comunque quella che c'è è fin troppo convenzionale.