stratoZ 6½ / 10 oggi alle 14:41:42 » Rispondi ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER
Discreto film di Hamer, che sembra riproporre l'umorismo nero già visto in "Kind hearts and coronets" ma col freno a mano tirato, alla fine il soggetto rispecchia quel mood cinico del cult del 49' ma lo sviluppo risulta più stagnante e sicuramente meno divertente, l'incipit riesce a catturare fin da subito l'attenzione, con quest'uomo, una persona sola, che si vede fin da subito soffrire di questa condizione, che viene a conoscenza di questo suo sosia, un nobiluomo, con cui passa una serata particolarmente alcolica risvegliandosi poi con l'uomo che è fuggito e lo ha lasciato al suo posto, da qui Barratt, il protagonista, si ritroverà invischiato nelle dinamiche familiari ereditate dal suo sosia, che nel frattempo è scomparso, andando a scoprire i vari rapporti coltivati, moglie che si sente trascurata, amante che vede con costanza, figlia che domanda un sacco di attenzioni, la contessa, un'attempata Bette Davis che purtroppo vediamo poco su schemo, cercando inizialmente di rivelare l'accaduto ma non venendo creduto da nessuno per via del carattere lunatico e sopra le righe che il personaggio si era costruito.
Tramite questo incipit la sceneggiatura stimola varie riflessioni, trattando in maniera interessante la tematica del doppio, portando qualche spunto sui rapporti familiari, vissuti dal precedente come un tedio ma invece apprezzati dal sostituto, a cui sono sempre mancati, nel corso dello sviluppo, specie nella parte centrale, vi è questa sorta di redenzione del personaggio, in realtà operata dal sosia, che sembra ripulire del tutto l'immagine del nobiluomo.
La parte finale invece, scopre tutte le carte rivelando il piano originale, e mettendo in evidenza l'avarizia e la malignità del personaggio, c'è da dire che, il colpo di scena è molto prevedibile, per via di diversi aspetti che vengono fatti notare precedentemente nel film e a mio parere la risoluzione finale un po' troppo sbrigativa, tra i pregi del film vi è la grande interpretazione di un grande attore come Guinness, qui nel doppio ruolo ed una lieve ironia antiborghese, con la sceneggiatura che mette spesso in evidenza qualche paradosso qua e là.
Diciamo che è un film riuscito a metà, prova ad avere coraggio ma non riesce ad affondare il colpo, tutto sommato discreto.