Devo dire, un discreto action fantascientifico di Niccol che riprende un po' le sue tematiche distopiche, vi è qualcosina che mi ha fatto storcere il naso, specie nella seconda parte, ma il concept dell'opera lo ritengo parecchio intrigante, in un futuro indefinito dove l'uomo è riuscito a raggiungere l'immortalità, in cui il denaro non esiste più ed è stato sostituito dal tempo e nel quale i poveri sono sempre costretti a sopravvivere alla giornata prima che il tempo scada ed i ricchi hanno migliaia di anni conservati a loro disposizione, da qui Niccol propone una bella critica sociale, il tutto diventa una grossa metafora del capitalismo più sfrenato, antietico e polarizzante possibile, rappresentando un futuro dove il distacco tra ricchi e poveri è diventato enorme, e soprattutto è ben più sentito visto che la moneta diventa il tempo rimanete della propria vita, con addirittura una divisione per zone temporali, un'eccessiva stratificazione per fare in modo che i poveri disperati non possano accedere alle zone ricche, ed un controllo da parte degli enti governativi che fa in modo che sempre più poveri possano morire prima del tempo per assicurare a pochi ricchi l'immortalità, aumentando spesso i prezzi per delle morti più frequenti.
Ecco diciamo che tutto questo contesto è molto apprezzabile, ben curato ed argomentato, la sceneggiatura che ne deriva invece risulta molto semplicistica, trasformando ben presto il film in una sorta di action in cui il protagonista è mosso da sentimenti di vendetta, visto che il sistema ha causato la morte della madre, e una forte rabbia sociale, chiaramente c'è qualche forzatura qua e là per far procedere la sceneggiatura, dallo stesso modo in cui il protagonista si procura tutto il tempo che gli permette di arrivare a New Greenwich, la zona temporale riservata ai ricchi, con uno di loro che si è stufato di vivere all'infinito e compie una sorta di suicidio regalando i secoli rimanenti al protagonista, a tutta la vicenda sentimentale che si viene a creare con la figlia di questo magnate della finanza che passerà dall'essere una principessina snob a diventare un mix tra Robin Hood e Bonnie e Clyde, giocando anche la carta filosofica, devo dire discretamente bene, della critica alla mortalità effimera, con gli anni conservati da questi ricchi magnati che vengono vissuti in una bolla per la paura di morire in qualche incidente o caduta, diventando una grossa metafora dell'avidità umana, che rinuncia a vivere pur di ingrossare il suo malloppo di beni.
La seconda parte del film procede spedita in un intrattenimento tutto sommato carino, un po' di inseguimenti, un Cillian Murphy nel ruolo di un guardiano del tempo, ostinato a catturare i due in fuga, una storia d'amore che può appassionare o risultare forzata, qualche rapina in banca e i soliti momenti al cardiopalma in cui è tutto deciso in una frazione di secondo.
Nel complesso, l'ho trovato discreto, un'opera distopica e sociologica che seppur non sia un portento di originalità arriva dritta al punto e riesce ad intrattenere per quell'oretta e mezza.