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MILK regia di Gus Van Sant

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stratoZ     6½ / 10  07/10/2025 15:26:18 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

"Milk" è un film encomiabile nell'intento, un film che mi ha coinvolto a pieno, che durante buona parte della durata mi ha fatto salire un forte senso di ribellione contro determinate ingiustizie subite dalle minoranze, tuttavia l'ho trovato una di quelle operazioni che si adagia sugli allori, un Van Sant che realizza uno dei suoi film più vendibili e adatti agli oscar, cosa comprensibile, ma che rinuncia allo stile indipendente che lo ha sempre contraddistinto e va in quella direzione tipica dei biopic americani, un po' troppo standardizzati per i miei gusti, un film che, per fortuna non a lunghi tratti, ha qualche verbosità e didascalismo di troppo, in cui tutto fila col pilota automatico, con qualche sussulto che risulta prevedibile da chi ha visto almeno qualche altro biopic, diventa una questione di mero gusto personale e che comunque, per fortuna non rovina del tutto un'opera che negli intenti è solo da elogiare.

Il soggetto racconta la storia di Harvey Milk, attivista americano e primo politico apertamente omosessuale ad essere eletto, a partire dagli inizi degli anni 70', momento in cui si trasferisce a San Francisco, in un periodo storico in cui vi erano già stati diversi cambiamenti culturali ed una certa lotta da parte delle minoranze, dalle stesse rivoluzioni sessantottine ai moti per i diritti civili degli afroamericani, Milk ben presto diventa un'icona della cultura omosessuale, ancora costantemente ostracizzata dai cittadini americani pieni di pregiudizi nei loro confronti, con addirittura le forze dell'ordine che ogni tre per due malmenavano qualche giovane omosessuale. La scelta definitiva di Milk è quella di imporsi finalmente come politico, per finalmente avere una voce rappresentativa della minoranza, affrontando un percorso tortuoso e venendo costantemente ostacolato da una mentalità arcaica e dogmatica, basti vedere i numerosi interventi di alcuni personaggi di spicco che discriminavano l'omosessualità in nome di morale e valori cristiani, in nome di una religione sempre male interpretata, che usano come scudo per la discriminazione, ma che in realtà ha sempre professato comprensione e tolleranza, argomento non nuovissimo, diciamocelo, ma trattato abbastanza bene da coinvolgere e far riflettere lo spettatore.

La carriera di Milk è un crescendo di popolarità, nella seconda parte del film una vera e propria presa di coscienza ed unione della minoranza per lottare contro quella riforma discriminatoria del senatore Biggs, un'unione che inizia a fare paura alle menti bigotte del tempo, allo stesso tempo Van Sant usa questo pretesto per inscenare alcuni interessanti dibattiti in cui vi è il confronto tra le opinioni di entrambi, ovviamente impari data la differenza di autorevolezza delle opinioni, fino al drammatico finale in cui il fanatismo, l'invidia e l'odio esplodono in una violenza ingiustificata.

Ottime interpretazioni, un Sean Penn splendidamente in parte, ma diciamo che tutto il cast se la cava bene, visivamente discreto, con una buona ricostruzione del periodo e qualche immagine di repertorio, peccato per lo stile fin troppo standardizzato, ma è apprezzabile il messaggio.