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THE LIFE OF CHUCK regia di Mike Flanagan

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stratoZ     4 / 10  08/10/2025 16:25:49 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Per quanto mi riguarda è un film brutto, è proprio il tipo di cinema che mi sta sulle balle, quello pretenzioso, verboso, didascalico, melenso, senza un minimo di idee registiche o una componente visiva che possa affascinare, "Life of Chuck" è l'ennesima trasposizione di King di un regista che personalmente, ho sempre trovato in bilico tra la mediocrità e la sufficienza, nonostante legga tante lodi sul web, magari nelle serie tv, che non ho visto, avrà fatto qualcosa di buon, al cinema, dopo aver visto quasi tutte le sue opere, direi anche di no.

Il soggetto in fondo poteva essere anche interessante, nulla di così straordinario per intenderci, di film che trattano queste tematiche esistenzialiste ce ne sono a bizzeffe, ma poteva avere un minimo di potenziale, vuoi per la struttura, vuoi per qualche sprazzo qua e là che può essere interessante - personalmente, le parti che ho preferito sono state quelle in cui vi era Mark Hamill in scena, ed il discorso sulla matematica in correlazione al mondo e all'arte è il meno scontato del film -, ma il risultato è una robaccia accondiscendente, colma di frasi da baci perugina con la musica drammatica in sottofondo, uno stile così artificioso da causare distacco e pruriti, che ci posso fare, dal narratore esterno ed i suoi fiumi di dialoghi buona parte inutili a svariati momenti in cui i personaggi prendendo spunti dal nulla iniziano a filosofeggiare.

Conversazione media in "Life of Chuck" essere tipo:

- "Scusa, potresti dirmi che ore sono?

-"Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
colpi di fionda e dardi d'oltraggiosa fortuna
o prender armi contro un mare d'affanni
e, opponendosi, por loro fine? Morire, dormire…
nient'altro, e con un sonno dire che poniamo fine
al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali
di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire."

eccetera eccetera, insomma, il resto lo sapete, o comunque potete cercare su internet.

E niente fondamentalmente è tutto qui, Flanagan realizza un film fortemente derivativo, ammiccante e mai originale stilisticamente, prova ad inserire anche qualche scena di bello, probabilmente perché avrà visto il reel su instagram delle scene di ballo più belle del cinema con Pulp Fiction, 8 e mezzo, La La Land e qualcun altro, e voleva pure il suo film nel reel, salvo poi nascondersi dietro lo scontatissimo significato di vivere la vita ogni giorno perché siamo solo di passaggio e blablablabla, chissà quante volte l'avrò sentito.

Siamo di fronte ad un film che propone filosofia da supermercato, con uno stile talmente didascalico da risultare fastidioso, per me orribile.