Simpatica commedia nera di Van Sant che prende di mira il mondo della televisione - era un periodo abbastanza prolifico riguardo ai film che trattano questo media, basti vedere anche "Quiz Show" di Redford", "The Truman Show" di Weir, "Ed Tv" di Howard e "Natural Born Killers" di Stone - dal punto di vista di questa giovane donna che ha il sogno di diventare una grande celebrità del piccolo schermo, tramite una narrazione in flashback creata dalle testimonianze delle persone coinvolte nella vicenda, la sceneggiatura mostra i suoi estremi tentativi e l'ossessione per arrivare al suo scopo, si parte fin da subito col matrimonio con Larry, un uomo abbastanza facoltoso che possiede un ristorante di famiglia che le da una certa stabilità, venendosi a creare quel tipico rapporto di convenienza nel quale dopo la frenesia del matrimonio diventa tutto puramente formale, allo stesso tempo viene evidenziata la natura della protagonista, le grandi ambizioni ed un arrivismo dirompente per ottenere il suo scopo, la caratterizzazione del personaggio è interessante, seppur non particolarmente originale funziona nel suo sottolineare l'estrema superficialità, il suo costante bisogno di apparire, non mancano i riferimenti al peso forma o alla cura del makeup o dei vestiti, così come le critiche al marito o ad altre persone per non rispettare i suoi standard estetici.
Lo sviluppo si evolve in un'iniziale tentativo della donna nell'entrare a tutti i costi nel mondo della televisione, andando a lavorare in una piccola emittente locale come presentatrice del meteo, è qui che viene mostrata la sua ossessione, spesso anche poco fruttuosa, nei confronti di un lavoro che lei stessa esagera, restando in sede fino ad orari disumani e rinunciando ad una vita privata, fino a quella che è la soluzione finale, una volta che il marito le chiede di venire a lavorare nel suo ristorante in futuro per avere un posto più stabile, da qui l'introduzione dei nuovi personaggi, gli studentelli coinvolti dalla stessa, anch'essi ossessionati dalla televisione, ma anche dall'avvenenza della donna, in un periodo in cui la mente è molto influenzata dallo sviluppo ormonale, che riesce a manipolare per ottenere il suo malefico scopo.
Ora, diciamo che la soluzione finale l'ho trovata poco giustificata, per intenderci, la richiesta del marito non mi è sembrata un espediente che possa far diventare necessario il piano della protagonista, ma funziona discretamente nel suo essere l'iperbolica rappresentazione di una personalità ossessiva e malefica, diciamo che la debolezza di questa parte di sceneggiatura viene salvata dallo stile sopra le righe di Van Sant, che si diverte ad ironizzare e rendere la vicenda frizzante, con una simpatica critica caustica che non si prende troppo sul serio.
Da segnalare le ottime intepretazioni, con la Kidman su tutti col suo personaggio spietato e sopra le righe, ma anche i giovani Joaquin Phoenix e Casey Affleck rendono giustizia al loro talento, adattissimo anche Dillon in un ruolo necessariamente imbambolato.