Non che da Jaume Collet-Serra mi aspettassi di meglio, e diciamo che dopo l'ultimo film suo che ho visto - "Black Adam" - è andata pure bene, quest'ultima fatica è un banalissimo horror psicologico che mostra nella maniera più convenzionale possibile il trauma subito da una donna, che ha involontariamente causato la morte del marito in un incidente stradale, rimanendo essa stessa paralizzata a letto per qualche tempo, costringendo i figli a restare a casa senza grandi viveri, l'apparizione di una donna inquietantissima vestita di nero nel terreno della sua proprietà è la rappresentazione dell'emergere del trauma, il suo progressivo avvicinarsi mette una certa inquietudine, ed in fondo funziona bene anche semanticamente, rappresentando un'inevitabile resa dei conti con il trauma, dal quale non si può fuggire e che diventa sempre più evidente e sempre più vicino, che tuttavia detona in banali jumpscare e qualche sequenza particolarmente surreale, come quella della cantina, probabile specchio della sua psiche martoriata, che regala poche soddisfazioni sotto il punto di vista della messa in scena, ricorrendo più ad un design inquietante del carattere, ai soliti banalissimi effetti audio per spaventare lo spettatore, che a spunti di regia interessanti.
Per il resto vi è un ritmo lievemente soporifero che non aiuta la narrazione e il velleitario ripetersi di svariate situazioni, apprezzabile l'ambientazione della casa di campagna in mezzo al nulla, discrete le interpretazioni, anche se passano buona parte del tempo ad urlare e dopo un po' diventa irritante, per quanto mi riguarda, bocciato.