Simpatico film fantascientifico di Corman, che mette in gioco svariati dilemmi e fa una discreta analisi sui personaggi, il significato principale a mio parere risiede nell'uso del mezzo, per intenderci, vi è quella riflessione che porta a vedere come uno strumento potenzialmente ottimo, se usato male, possa avere delle pessime conseguenze, è il caso di questo dottore che sperimenta per aumentare lo spettro visivo dell'uomo, il dottore inizialmente ha delle nobili intenzioni, quelle di utilizzare questa nuova scoperta per diagnosticare molto più velocemente le malattie ai suoi pazienti, una cosa straordinaria sulla carta, che tuttavia viene spesso rifiutata da una comunità medica dipinta come abbastanza chiusa e poco avvezza alle novità, è così che dopo qualche esperimento non andato benissimo, vengono a mancare i fondi sulla ricerca al dottore, che decide di proseguire col suo piano clandestinamente e messo alle strette userà questo esperimento su se stesso, per provarne gli effetti, da qui si giunge a delle conclusioni nefaste, il film mostra come la scoperta viene manipolata da un animo umano avaro ed egoista, dopo l'iniziale fuga del dottore, per via di un incidente che causerà la morte di un collega, il protagonista si rifugerà in una sorta di circo, inizialmente lavorando come fenomeno da baraccone, salvo poi diventare un vero e proprio medico che diagnostica velocemente le malattie una volta che il suo datore di lavoro ha fiutato l'occasione per fare un po' di quattrini, la tematica dell'avarizia viene rimarcata più volte, sia da questo datore di lavoro stesso che nelle successive sequenze una volta fuggito a Las Vegas, in cui sfrutta il suo potere per vincere ai tavoli, potendo vedere attraverso le carte, avendo la possibilità di fermarsi per riuscire a tenere un profilo basso ed incassare, ma finendo per farsi mangiare dall'avarizia e combinare un gran bel casino.
Diverse belle sequenze, tra i momenti a Las Vegas e gli inseguimenti, specie nella parte finale, il mitico Ray Milland, uno dei miei attori preferiti del periodo classico - guardare "Dial M For Murder" di Hitchcock, o ancora meglio "Lost Weekend" di Wilder, due filmetti da niente :) - nel ruolo di protagonista, un po' gigioneggiante nel suo personaggio ma adattissimo per questo dottore sopra le righe, e soprattutto da sottolineare gli ottimi effetti speciali del periodo, con diverse inquadrature che mostrano la soggettiva del personaggio e la sua visione aumentata, con diverse dissolvenze e sovrapposizioni che fanno vedere attraverso gli oggetti.
Fantascienza di stampo classico niente male, mi ha divertito.