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LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO regia di Pupi Avati

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stratoZ     8 / 10  21/10/2025 16:02:55 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Cultissimo dell'horror italiano, il film che preferisco di Pupi Avati, film di genere splendido che adoro per le ambientazioni e l'atmosfera macabra, paranoica, bucolica, folkloristica che si respira, il film racconta le vicende di questo restauratore d'arte che viene mandato in questo sperduto paese dell'Emilia, in provincia di Ferrara, nel quale viene a contatto con una realtà provinciale chiusa, con un oscuro passato alle spalle, accompagnato inizialmente da questo suo amico storico che gli ha commissionato il lavoro, viene a scoprire diversi inquietanti dettagli del passato del posto e la figura di questo pittore, Buono Legnani - buono una sega, direi -, che era solito rappresentare persone in punto di morte, con l'affresco che sta restaurando nella chiesa di campagna che sembra essere correlato alle vicende, col passare del minutaggio l'atmosfera si fa sempre più pesante e paranoica, tramite degli indizi, alcuni piccoli, alcuni grossi, come la morte dell'amico che precipita dalla stanza del motel, dopo aver detto al protagonista di aver visto qualcosa.

Nel film sono presenti anche svariati personaggi ambigui, che contribuiscono a creare quell'atmosfera dove si ha la costante sensazione di non potersi fidare di nessuno, Avati è bravo nel lavorare coi dettagli, le scarpe sporche di bianco del prete, stesso terreno vicino la casa incriminata, l'ubriacone del paese che viene costantemente messo a tacere e tenuto sotto minaccia, l'affresco che viene vandalizzato, le forze dell'ordine che svolgono il loro lavoro in maniera particolarmente superficiale, andando verso una spirale caotica che sembra risucchiare protagonista e spettatore, persi nei meandri di queste vicende inspiegabili, detonando finalmente in una parte finale magistrale, nel quale tramite diversi colpi di scena vengono a galla tutti i timori, con delle sequenze che sono degli incubi ad occhi aperte, la fatiscente casa dalle finestre che ridono diventa protagonista delle scabrose malefatte delle sorelle del pittore, il terribile modo in cui viene scoperta la verità è sconvolgente, così come il finalissimo che ribalta ancora la vicenda.

Ma soprattutto, l'ambientazione, quella è forse il punto forte dell'opera, il paesino rurale, la chiesetta medioevale, l'osteria di paese, le fatiscenti dimore, come quella della signora moribonda, con i suoi interni lugubri e oscuri, ed ovviamente lo stesso luogo del misfatto che da il titolo al film, il tutto permeato da un'omertà del posto che fa sentire costantemente in pericolo, Pupi Avati gestisce benissimo tutti questi aspetti e da vita ad un horror con i controfiocchi, una sorta di folk horror all'italiana con diversi elementi thriller e slasher, per quanto mi riguarda, stupendo.