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A HOUSE OF DYNAMITE regia di Kathryn Bigelow

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matt_995     5 / 10  26/10/2025 21:25:41 » Rispondi
La cosa più interessante del film non fa nemmeno parte del film. Mi ha colpito più che altro com'è cambiata ultimamente la rappresentazione che gli americani fanno dell'America al cinema (in film recenti come Civil War o Una battaglia dopo l'altra): oggi si racconta un'America che ha perso tutta la sua potenza e rilevanza, un'America che non è più caput mundi ma è spaurita, intontita e fragile. Si racconta (magari indirettamente e senza volerlo) la fine dell'impero americano.
Poi, stop, concluso questo mio volo pindarico, dell'ultimo film della Bigelow rimane poco e niente: una struttura narrativa interessante (20 minuti diegetici di racconto visti da più punti di vista) e un inizio promettente, poi nulla più. Il primo segmento con la Ferguson è anche interessante, poi però il coinvolgimento cala a picco col secondo, con protagonista un ragazzetto, un signor nessuno che di punto in bianco ha un ruolo crociale senza nessun motivo. E infine il terzo, patetico, pov col beneamato presidente degli Stati Uniti. Il suo personaggio raccontato come uomo probo e indefesso mi è sembrato del tutto anacronistico. Trovo inconcepibile e euperata questa rappresentazione del buon presidente, manco fossimo ancora negli anni 90 coi vari Air force One etc etc.
Mauro@Lanari  27/10/2025 06:19:59 » Rispondi
Solo 19 minuti, non 20. Ti ci metti pure tu a esagerare su 'sta bischerata?
Mauro@Lanari  27/10/2025 06:23:12 » Rispondi
Ps: dove hai trovato le forze per un'analisi testuale così precisa? Io ormai adotto la "lex talionis": meno il film vale, mano ci spreco ulteriore tempo. E pare che ormai qui dentro non sono più l'unico.
Mauro@Lanari  27/10/2025 06:24:28 » Rispondi
"meno" e "mano": per l'appunto.
Mauro@Lanari  27/10/2025 06:25:37 » Rispondi
Due volte "ormai" in (quasi) una frase: per l'appunto/bis.